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«La nostra scommessa: allevare alpaca»

Gli alpaca allevati da Anna Zanella e Alberto Baruffato. Il loro è il primo allevamento del Vicentino. A.M.
Gli alpaca allevati da Anna Zanella e Alberto Baruffato. Il loro è il primo allevamento del Vicentino. A.M.
Gli alpaca allevati da Anna Zanella e Alberto Baruffato. Il loro è il primo allevamento del Vicentino. A.M.
Gli alpaca allevati da Anna Zanella e Alberto Baruffato. Il loro è il primo allevamento del Vicentino. A.M.

Luisa Nicoli Una nuova avventura. E’ quella in cui Alberto Baruffato, 32 anni di Monteviale, e la fidanzata Anna Zanella, 24 anni di Vicenza, si sono lanciati da qualche mese a Monteviale, in via Costigiola, con il primo allevamento di alpaca del Vicentino. Primo e unico. Destinato a diventare, sperano, la loro attività principale. Per coniugare una passione, nata quasi per caso, e il lavoro. Ora entrambi sono impiegati in aziende tessili, Alberto Baruffato è anche titolare di un’azienda agricola a Monteviale «perché l’allevamento ancora non ci consente di vivere» spiegano, ma i progetti in fase di sviluppo sono tanti. Per ampliare l’attività e anche il numero degli animali. Attualmente nella proprietà di via Costigiola gli alpaca sono tre maschi, Linus e Mirko, arrivati il 25 luglio, e Chechi, a fine ottobre. In primavera l’allevamento si allargherà con due femmine. «È stato amore a prima vista per questi animali – raccontano Alberto e Anna – siamo camminatori e grandi appassionati di montagna. Lo scorso anno in vacanza in Alto Adige siamo capitati a Renon, Bolzano, al ‘Kaserhof’, il più grande allevamento di alpaca e lama d’Italia con circa 300 esemplari, in origine importati direttamente dal Cile. Uno spettacolo. Abbiamo conosciuto il titolare Walter Mair e ci siamo incuriositi. Così a maggio di quest’anno abbiamo partecipato da lui ad un corso di tre giorni per conoscere meglio questi camelidi. E alla fine avevamo già scelto i primi due esemplari da portare a Monteviale e avviato le pratiche. Almeno una coppia, perché sono una specie che deve vivere in branco». L’allevamento di Monteviale è partito così. E ora è destinato a crescere. «Siamo registrati all’Ulss, con un numero di stalla – spiegano – così come gli animali, con un microchip iscritti alla sezione veterinaria. Di norma gli alpaca vivono a 4000 metri di altezza in Cile e Perù, ma si adattano all’ambiente. E stanno benissimo anche da noi. I nostri esemplari sono nati nell’allevamento di Renon. Con il titolare ormai c’è un rapporto di amicizia ma anche di confronto. Volevamo creare qualcosa di unico e valorizzare anche il nostro paese, Monteviale». Di certo l’interesse c’è già, perché Anna e Alberto, e i loro alpaca, sono stati invitati a partecipare ai mercatini natalizi in diversi Comuni. «Abbiamo tanti progetti – spiegano – la fibra degli alpaca è molto pregiata, quasi come il cashmere, è luminosa e resistente, ed essendo priva di lanolina è anallergica. Vorremmo creare una filiera a chilometro zero: la persona si sceglie l’alpaca, in base al colore, e avrà il suo gomitolo, per averli ci appoggiamo ad un filatoio. Organizzeremo dei corsi, per produrre sciarpe piuttosto che maglioni, utilizzando una fibra più naturale possibile. Stiamo lavorando poi sul progetto passeggiata di trekking con gli alpaca, sulla trasformazione dell’azienda in fattoria didattica per le visite dei bambini, sulla possibilità di creare una linea di abbigliamento infantile, eventualmente colorando la lana con sostanze naturali estratte dalle piante. Tra l’altro con la cheratina della fibra dell’animale si può realizzare anche un sapone anallergico . • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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