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È scontro sul palasport mai costruito

La struttura che in questi anni sostituisce il palasport voluto dalle precedenti amministrazioni. ARMENI
La struttura che in questi anni sostituisce il palasport voluto dalle precedenti amministrazioni. ARMENI
La struttura che in questi anni sostituisce il palasport voluto dalle precedenti amministrazioni. ARMENI
La struttura che in questi anni sostituisce il palasport voluto dalle precedenti amministrazioni. ARMENI

Un palazzetto dello sport provvisorio per poter assicurare, in mancanza di quello vero e definitivo, uno spazio adeguato per la pratica di tante diverse discipline.

Rappresenta questo per l'amministrazione comunale di Caldogno la tensostruttura di via Torino, al centro delle polemiche, sollevate dalla minoranza “Caldogno Futura”, in relazione ai 100 mila euro spesi in interventi vari nel giro di un anno.

Denaro che, se per l'opposizione guidata da Marco Lunardi sarebbe stato semplicemente sperperato, per il Comune ha invece costituito un importante investimento a beneficio dell'intera collettività.

«Con la fine dell'estate e la ripresa delle attività – annuncia il sindaco Nicola Ferronato- la comunità calidonense avrà a disposizione una struttura sportiva riqualificata, in grado di dare una risposta adeguata alle crescenti esigenze dei ragazzi e delle tante associazioni e società sportive presenti sul territorio».

E la somma impegnata, quei 100 mila euro della discordia utilizzati per diversi interventi di manutenzione e miglioria alla copertura e alla pavimentazione, è ben poca cosa rispetto ai 3 milioni e mezzo preventivati per il nuovo palasport.

Un progetto ambizioso e di cui si parla da anni che avrebbe dovuto, in tempi lontani dalla crisi, regalare al paese un immobile per allenamenti e partite, dal basket al calcio a5 al volley.

La ciliegina sulla torta, insomma, di quella cittadella dello sport che con l'inaugurazione delle piscine ormai sette anni fa ha contribuito a ridisegnare il territorio all'ombra della villa palladiana.

Proprio accanto all'impianto natatorio, a due passi dalla casa di riposo Azalea, si era immaginato e progettato il palazzetto che, pur potendo contare su un avanzo di cassa di circa 5 milioni, resta fermo al palo a causa dei “soliti” vincoli imposti dal patto di stabilità. Di qui dunque la decisione di ripiegare sulla tensostruttura accanto al centro comunitario, di proprietà della parrocchia e già in passato utilizzata dal Comune a regime però ridotto, nella fascia oraria 17-20. Con la nuova convenzione ridefinita lo scorso anno l'amministrazione può ora disporre degli spazi dal dopo scuola, alle 13.45, garantendone l'utilizzo fino alle 23. Per il consigliere Marco Lunardi, «una scelta che certifica la volontà di non realizzare il palazzetto dello sport previsto ma anche l'investimento di risorse su strutture non del Comune, non si sa a fronte di quale beneficio pubblico», per l'amministrazione «la necessità di rendere in tempi rapidi la tensostruttura un punto di riferimento stabile e adeguato».

«Evidentemente – la replica del primo cittadino a Lunardi – il consigliere ritiene inutile dare una risposta concreta ai circa 100 ragazzi delle elementari e medie e ad altri 100 giovani atleti delle diverse realtà sportive del territorio».

Banco di prova del nuovo centro multifunzioni la sagra di fine estate, con il tendone a cupola trasformato in immensa sala ristorante per lo stand gastronomico.

Giulia Armeni

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