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Asiago

Bocconi avvelenati
Morto anche il cane
dell'unità cinofila

I cartelli che mettono in guardia dai possibili bocconi avvelenati e il cane della squadra trevigiana
I cartelli che mettono in guardia dai possibili bocconi avvelenati e il cane della squadra trevigiana
I cartelli che mettono in guardia dai possibili bocconi avvelenati e il cane della squadra trevigiana
I cartelli che mettono in guardia dai possibili bocconi avvelenati e il cane della squadra trevigiana

ASIAGO. Si infittisce il mistero sulla morìa di animali in località Leiten ad Asiago. Dopo il sopralluogo delle squadre cinofile regionali antiveleno, infatti, è morto anche uno dei cani che ha partecipato ai controlli. La morte di Luna, pastore belga della squadra cinofila trevigiana, si aggiunge alle decine di uccelli trovati morti e al decesso di una cagnolina alcuni giorni fa.

Dopo le segnalazioni di volatili morti e di alcuni cani con sintomi da avvelenamento pervenuti alle autorità, carabinieri, polizia municipale, polizia provinciale e guardie zoofile, in zona era stato organizzato un primo sopralluogo effettuato dalle guardie zoofile che, anche se non ha rinvenuto esche avvelenate, ha confermato la morte di molti uccelli nella zona.

Il sindaco di Asiago, Roberto Rigoni Stern, aveva chiesto l'intervento alla Regione con alcune squadre cinofile antiveleno. Queste squadre, composte da cani molecolari addestrati a fiutare vari tipi di veleno ed accompagnati da agenti della polizia provinciale e del corpo forestale dello Stato, sono state formate all'interno del progetto Life Wolfalps, cofinanziato dalla Comunità europea per la gestione e la tutela del lupo reintrodotto nelle Alpi a cui la Regione ha aderito nel 2008. Le squadre antiveleno, ideate proprio per contrastare l’uso dei bocconi avvelenati soprattutto per il bracconaggio della volpe o per l’eliminazione del lupo, sono ancora in fase sperimentale. Tanto che la questione di Asiago è stata colta anche come una buona occasione per mettere alla prova l'abilità degli animali.

Ad Asiago sono arrivate una squadra da Treviso ed un’altra da Belluno; entrambe composte da un cane, il pastore belga Luna per Treviso e il pastore tedesco Clifford per Belluno, e da alcuni agenti della polizia provinciale e del corpo forestale dello Stato che hanno bonificato la zona in due uscite, al mattina e al pomeriggio. Nella perlustrazione i cani del gruppo cinofilo “Alpi Orientali” hanno più volte segnalato la presenza di bocconi che sono stati raccolti, insieme a prelievi di terreno e qualche uccello morto, ed inviati ai laboratori regionali dell'Istituto zooprofilattico per cercare di individuare il veleno. Ma purtroppo nel viaggio di ritorno il cane della squadra trevigiana si è sentito male e poco dopo è deceduto. E pare per un boccone avvelenato.

Fenomeno purtroppo ancora diffuso. Tanto che l'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie indica come nel triennio 2011-2013 520 campioni su 1300 siano risultati positivi. Un dato che dimostra come sia necessario rafforzare le attività di controllo da parte delle autorità sanitarie e di potenziare l’informazione verso i cittadini.

«La morte del cane pare sia stato del tutto simile ad un avvelenamento - spiega il comandante della polizia provinciale di Vicenza, Claudio Meggiolaro - ma solo gli esami potranno dirci cosa sia successo. Sul fatto di Asiago è stato aperto un fascicolo e si sta indagando in varie direzioni. Anche perché oltre al fatto penale dell'uso di bocconi c'è anche un danno alla Regione che ha investito sull'addestramento del cane. Invitiamo a evitare la zona».

Gerardo Rigoni

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