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Vita più difficile
per le sale d’azzardo
con le nuove norme

Giocatore di videopoker  in una sala bassaneseL’assessore Linda Munari
Giocatore di videopoker in una sala bassaneseL’assessore Linda Munari
Giocatore di videopoker  in una sala bassaneseL’assessore Linda Munari
Giocatore di videopoker in una sala bassaneseL’assessore Linda Munari

“No” trasversale dell’Amministrazione a slot machine e videolottery entro i confini comunali. Nell’impossibilità di impedirne l’apertura, il regolamento licenziato in commissione Affari istituzionali irrigidisce notevolmente i parametri urbanistici per autorizzare nuove sale giochi. Questo secondo le indicazioni della Regione, che con la legge quadro recepita dal Comune ha voluto dare un segnale esplicito. L’attività della commissione si è conclusa nei giorni scorsi. Un provvedimento ancor più d’attualità dopo che ieri è scoppiato il caso del giovane genitore che aveva lasciato il figlio di 4 anni in auto per giocare in una sala slot.

«Tutto ruota attorno alle distanze dai cosiddetti luoghi sensibili – spiega l’assessore all’urbanistica Linda Munari -. Scuole, luoghi di culto e annessi, ospedali, ambulatori e altri spazi sanitari, insieme ai luoghi di aggregazione e a destinazione sociale saranno protetti da una cintura di rispetto di qualche centinaio di metri». In attesa che il consiglio comunale dica l’ultima parola, non è ancora certo se i metri saranno cinquecento o trecento: se passasse la misura maggiore, il centro e le zone residenziali sarebbero blindate, ma il regolamento sarebbe a rischio di impugnabilità. La seconda opzione renderebbe invece inattaccabili le nuove norme.

«Bassano offre una quantità di luoghi sensibili – riprende l’assessore - è bastato seguire i parametri regionali per arrivare a una tutela più che sufficiente. Il fatto che la dipendenza da gioco rientri tra le patologie seguite dall’Ulss aiuterà a rendere ancora più incisive le regole». Il risultato pratico è che chi vorrà avviare una nuova sala giochi o installare slot machine potrà farlo solo in zona industriale. Sono salvi, invece, i diritti dei proprietari delle otto sale oggi attive e della cinquantina di esercizi pubblici che hanno già allestito angoli dedicati al gioco d’azzardo.

«Il contrasto alle dipendenze legate alla ludopatia – interviene il presidente di commissione, Gianandrea Borsato – è una battaglia sulla quale tutti i gruppi consiliari hanno concordato». «Dal lavoro è uscito un testo equilibrato – commenta il capogruppo della civica di centrodestra Bassano Congiunta, Andrea Zonta - che tiene conto anche di quanto fatto negli anni scorsi. Si poteva aggiungere uno sconto sulle tasse per i locali virtuosi, ma ne parleremo in Consiglio». Positivo anche il commento del capogruppo di “Impegno per Bassano”, Roberto Marin. «Su temi come il gioco d’azzardo non ci si può dividere – rileva – il testo licenziato è frutto di una buona sintesi tra le proposte di entrambi gli schieramenti. Quando si collabora, i risultati arrivano. Spiace solo constatare che abbiamo dovuto attendere tre anni di mandato».

Lorenzo Parolin

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