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Marostica

«Vista Red,
multe irregolari»
È polemica

L’apparecchiatura è installata all’incrocio di via Cecchin
L’apparecchiatura è installata all’incrocio di via Cecchin
L’apparecchiatura è installata all’incrocio di via Cecchin
L’apparecchiatura è installata all’incrocio di via Cecchin

Si riaccende a Marostica la polemica per il “Vista Red” sul semaforo dell’incrocio di via Gianni Cecchin.

A novembre dello scorso anno il battesimo del rilevatore dei passaggi con il rosso non era certo passato inosservato. Nel solo primo mese erano state ben 180 le multe recapitate a casa, portandosi dietro anche una prevedibile scia di polemiche che si sono fatte largo soprattutto su internet.

Già da dicembre, fa sapere il comandante della polizia locale Valter Crestani, le sanzioni si sono assestate a circa un centinaio al mese. In città, però, i malumori non sono del tutto cessati e ora c’è chi promette di passare dalle parole ai fatti. Si tratta di un gruppo di sei persone che lo scorso 13 agosto si sono ritrovate in fila al comando della polizia locale di Marostica per pagare la tanto temuta multa per il passaggio con il semaforo rosso. Confrontando tra loro i verbali, i multati hanno deciso di mettere in discussione la regolarità delle sanzioni e ora stanno chiamando a raccolta chi pensa di aver pagato ingiustamente la sanzione. Martedì hanno aperto su Facebook la pagina “Multe a Marostica - Semaforo rosso” che in pochi giorni ha già racimolato numerosi like, come spiega Alberto Soranzo, uno dei promotori dell’iniziativa

«Abbiamo invitato tutti quelli che hanno ricevuto la stessa multa a mettere “mi piace” alla pagina. In due giorni la pagina ha interessato 60 persone che nei prossimi giorni cercheremo di contattare. Tra le persone in fila quella mattina per pagare la sanzione eravamo tutti convinti di non essere passati con il semaforo rosso. Io, ad esempio, è da cinque anni che viaggio per lavoro in tutta Europa e non ho mai preso una multa. Non è possibile che tutti ci siamo dimenticati il codice della strada. Per di più, ci è sembrato molto strano aver compiuto l’infrazione tutti nella stessa settimana, dal 12 al 20 luglio, e per giunta nello stesso arco di tempo, dalle 8.15 alle 9.30 circa».

La scorsa settimana il gruppo si è rivolto all’Istituto per la difesa del consumo di Milano.

«Ci hanno confermato che le multe non sono valide – continua Soranzo - ma purtroppo abbiamo già pagato la sanzione e quindi non possiamo più fare ricorso. A settembre prenderemo contatti con un avvocato di questo istituto per organizzare una class action. Vogliamo andare in fondo a questa storia. Ora stiamo cercando di capire quante persone si sono viste recapitare la stessa multa».

Nel gruppo c’è chi ha lanciato l’idea di una petizione per chiedere un countdown che segnali la durata del giallo, passato da tre a cinque secondi. «Sono d’accordo – aggiunge Soranzo – che il countdown potrebbe essere la giusta soluzione. In molte città lo usano. Sarebbe una buona prova di trasparenza».

Floriana Pigato

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