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Violenza sulle donne
Casi in aumento del 10%
«Ma si denuncia di più»

In aumento le richieste di aiuto allo sportello femminileIl lancio di palloncini fucsia sarà uno dei momenti più festosi delle iniziative contro la violenza sulle donne
In aumento le richieste di aiuto allo sportello femminileIl lancio di palloncini fucsia sarà uno dei momenti più festosi delle iniziative contro la violenza sulle donne
In aumento le richieste di aiuto allo sportello femminileIl lancio di palloncini fucsia sarà uno dei momenti più festosi delle iniziative contro la violenza sulle donne
In aumento le richieste di aiuto allo sportello femminileIl lancio di palloncini fucsia sarà uno dei momenti più festosi delle iniziative contro la violenza sulle donne

Botte, maltrattamenti, minacce e ricatti economici o affettivi. La violenza, specie quella domestica, ha molte facce, che però, spesso, nessuno nota. Almeno fino a quando non sfocia in gesti eclatanti e, purtroppo, irreparabili o fino a che le vittime non decidono di rompere il silenzio e di chiedere aiuto.

Succede anche a Bassano e nei comuni del suo circondario, dove sono ancora tante le donne che vivono l'inferno dentro casa e dove le richieste di aiuto e le segnalazioni agli sportelli antiviolenza sono in aumento, almeno del 10 per cento rispetto allo scorso anno. I dati, a tre cifre, sono stati forniti ieri, proprio in occasione della presentazione ufficiale delle iniziative promosse dall'Amministrazione comunale e dal Tavolo delle associazioni femminili bassanesi per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, fissata per il 25 novembre.

«Centocinque sono gli accessi registrati solo nel 2016 dai nostri centri di assistenza – spiega Maria Pia Mainardi Agostinelli, referente del progetto Sportello donna della Rete antiviolenza territoriale -. Per il 2017 non sono ancora disponibili i dati definitivi ma posso dire che i numeri sono in crescita, almeno del dieci per cento. Da quest'anno infatti il nostro servizio, attivo in città, a Tezze, ad Asiago e a Marostica e aperto a tutti i residenti dell'area, è in rete con i pronto soccorso degli ospedali di Bassano e di Asiago, che ci segnalano immediatamente i casi di maltrattamenti individuati dal loro personale fra le pazienti dei reparti d'emergenza».

Non esiste un profilo “standard” delle vittime, anche se molto di frequente si tratta di persone che non hanno un'occupazione e, quindi, un'indipendenza di tipo economico: tra loro ci sono donne di ogni età, colte o appena scolarizzate e di diversa estrazione sociale. Ogni tanto qualcuna di loro, pian piano e non senza fatica, comincia a prendere consapevolezza del problema e a decidere di ribellarsi a quella che rischia di diventare una spirale senza fine di violenza psicologica e fisica.

«Al momento – osserva Maria Pia Mainardi Agostinelli – le nostre assistite sono per la maggior parte di origine italiana (60 per cento del totale), mentre le straniere restano una minoranza (30 per cento). L'età media delle persone che subiscono violenza varia dai 35 ai 40 anni ma già da qualche tempo abbiamo notato un incremento delle richieste d'aiuto anche da parte di signore più anziane, addirittura over 60 e 70, che hanno sopportato in silenzio per decenni. Segno che, sul tema, la sensibilità è mutata e c'è oggi maggior consapevolezza».

C'è invece ancora molta reticenza da parte delle donne nel denunciare le molestie, le violenze e le discriminazioni subite invece sul posto di lavoro.

«Abbiamo avuto delle segnalazioni anche su questo fronte – riferisce concludendo Mainardi – ma si tratta di numeri ancora molto esigui. C'è troppa paura di perdere l'impiego e, quindi, l'indipendenza economica».

Caterina Zarpellon

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