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Via all’operazione Astra «Riaprire il nostro teatro diventa una priorità»

Il Comune lavora per riaprire la struttura FOTO  CECCONL’interno del teatro Astra colmo di pubblico durante un concerto in un’immagine d’archivio
Il Comune lavora per riaprire la struttura FOTO CECCONL’interno del teatro Astra colmo di pubblico durante un concerto in un’immagine d’archivio
Il Comune lavora per riaprire la struttura FOTO  CECCONL’interno del teatro Astra colmo di pubblico durante un concerto in un’immagine d’archivio
Il Comune lavora per riaprire la struttura FOTO CECCONL’interno del teatro Astra colmo di pubblico durante un concerto in un’immagine d’archivio

Lorenzo Parolin Avanti tutta verso il recupero e la riapertura dell’Astra. L’assessore alla cultura, Giovanni Cunico, rompe gli indugi e riapre la partita sul teatro cittadino con una dichiarazione che non lascia spazio a dubbi: «Per qualunque futura Amministrazione, di qualunque colore politico, l’Astra deve essere la prima soluzione in agenda. La questione del teatro non è partitica, è civica e il momento è propizio per riaprire i discorsi fermi da tempo». In attesa di un passaggio ufficiale, sono già in corso contatti esplorativi con la proprietà del teatro di viale dei Martiri. L’assessore però non conferma. Di certo, dal suo punto di vista, ci sono circostanze favorevoli alla ripresa delle trattative. «Gli abbonamenti della stagione di prosa sono cresciuti di un terzo rispetto allo scorso anno e il Remondini con i suoi quattrocento posti, non basta a contenere le richieste – commenta -. Merito dei nostri responsabili della programmazione, che hanno costruito una stagione di prima qualità e della ripresa che invita a spendere in cultura. Certo che, di questo passo dovremo introdurre almeno una replica per ogni spettacolo». E se il gradimento dei bassanesi apre uno spiraglio all’ipotesi Astra, a spianare la strada al progetto c’è la nuova legge sullo spettacolo in vigore da novembre. «Tra le azioni indicate dalla normativa nazionale – riprende Cunico – c’è anche l’attivazione di piani straordinari per la ristrutturazione e l’aggiornamento tecnologico di teatri, strutture e spazi destinati in modo stabile a ospitare spettacoli». Anche se il riferimento esplicito della legge è agli impianti costruiti in Comuni con popolazione inferiore ai 15 mila abitanti, per Cunico, l’occasione non va persa. «Con una stagione di prosa invernale, un festival estivo e una rassegna come B.motion dedicata al teatro e alla danza di ricerca, on possiamo farci cogliere impreparati – rileva –. Non dobbiamo neanche dimenticare che, a Bassano, una sala da sette-ottocento posti, non c’è e che la questione non può essere sempre rinviata». Questo, considerando anche che una sala moderna si tradurrebbe in convegni o incontri in grado di portare in città centinaia di professionisti. «Parliamo di rivitalizzazione del centro storico, e di servizi che spariscono – chiude Cunico -. Un teatro sarebbe la risposta giusta per invertire la tendenza degli ultimi anni. Specie se inserito in un piano complessivo di trasformazione di viale dei Martiri in zona pedonale. So un processo di questo tipo durerebbe anni, ma da qualche parte bisogna cominciare». Se non per altro, per recuperare le somme necessarie al recupero completo dell’Astra: dato per assodato l’acquisto dell’ex teatro Sociale a tre milioni e mezzo di euro, per un primo maquillage provvisorio i milioni da mettere sul piatto sarebbero almeno altri due. Per ammodernare magazzino e camerini, rendendo anche fruibili a lungo termine gli interni, i milioni da impegnare sarebbero non meno di quindici e il percorso per racimolare la somma non sarebbe dei più facili. •

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