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«Velodromo, difesa a oltranza»

Rino PiccoliUna suggestiva immagine del velodromo Mercante
Rino PiccoliUna suggestiva immagine del velodromo Mercante
Rino PiccoliUna suggestiva immagine del velodromo Mercante
Rino PiccoliUna suggestiva immagine del velodromo Mercante

“Sul Mercante non si passa”: Rino Piccoli, responsabile dello storico velodromo cittadino e figura di riferimento del ciclismo bassanese è pronto ad alzare le barricate contro il progetto del “Bassano Stadium” sponsorizzato dalla famiglia Rosso. “Non è solo una questione di affetto per l’impianto che ha ospitato i mondiali – si accende -, ma anche di opportunità sul fronte dell’urbanistica e della viabilità”.

Prima le ragioni del cuore: “Al Mercante hanno corso campioni come Girardengo, Dinale e Coppi, per non parlare dei pistard d’eccellenza che si sono sfidati fin quasi al 2000. Altro che abbattuto, il velodromo dovrebbe essere dichiarato monumento e inserito nei percorsi turistici”.

Dopo il cuore, le ragioni di testa: “Il progetto del “Bassano Stadium” prevede un impianto per il calcio da 7-8mila posti, per una squadra che, nei programmi, dovrebbe salire in serie B. Se accadesse, potremmo trovarci con tifoserie di 15-20 mila persone, di fronte alle quali un impianto da poche migliaia di posti sarebbe del tutto insufficiente, per non parlare dei parcheggi in una zona ad altissima densità abitativa come San Vito”.

E, se non bastano le ragioni di merito, Piccoli attacca sul metodo. “Già le soluzioni proposte per noi non vanno – incalza -. In aggiunta ne siamo venuti a conoscenza a cose ormai fatte, senza che nessuno si sia preoccupato di interpellarci. Ho parlato col sindaco e mi risulta che prima di decidere interpellerà i cittadini, ma al Mercante, come c’è il calcio, ci siamo anche noi del ciclismo e vogliamo avere voce in capitolo sul destino del nostro impianto. Già che ci siamo, non è stato elegante da parte del Comune tenere la conferenza stampa nei giorni del lutto per la morte di Cipriano Chemello senza minimamente ricordarlo nell’occasione”.

“Il velodromo va bene così com’è, - chiude Piccoli - ospita ogni settimana circa 150 ragazzi delle categorie giovanili e, se dedicato totalmente alla bicicletta, potrebbe diventare un centro di promozione di portata nazionale. Per lo stadio si può pensare al recupero di qualche area industriale dismessa come l’ex Elba in destra Brenta”.

Lorenzo Parolin

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