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Bassano

Usa il telefonino
per copiare
Maturità a rischio

Studenti impegnati in una delle prove scritte della maturità. FOTO CECCON
Studenti impegnati in una delle prove scritte della maturità. FOTO CECCON
Studenti impegnati in una delle prove scritte della maturità. FOTO CECCON
Studenti impegnati in una delle prove scritte della maturità. FOTO CECCON

Un telefonino che cade a terra durante la seconda prova dell’esame di Stato, gli sguardi increduli degli insegnanti della commissione, la scoperta che una candidata stava copiando di sana pianta.

Sequenze di quello che non doveva accadere durante il secondo scritto di maturità all’istituto professionale e tecnico Remondini di Bassano, dove gli alunni erano stati avvisati più volte dai professori dei rischi che avrebbero corso se sorpresi ad utilizzare il cellulare o commettere altre sciocchezze simili. Raccomandazioni che qualcuno ha deciso però di ignorare.

Il giorno della seconda prova specifica a seconda dell’indirizzo di studi, la commissione invita i maturandi a consegnare i telefonini che vengono appoggiati sulla cattedra e custoditi dai docenti addetti alla sorveglianza. Quindi l’apertura delle buste con le tracce e qualche minuto dopo il via ufficiale all’esame che per un po’ procede senza intoppi, con gli studenti chini sui banchi a risolvere i quesiti ministeriali in un clima di distensione che però non dura a lungo.

All’improvviso si sente il rumore di un oggetto che cade sul pavimento, tutti sollevano la testa dal foglio e guardano nella stessa direzione. A terra, sotto un banco, c’è un cellulare che gli insegnanti si precipitano a raccogliere individuando il proprietario, un’alunna che evidentemente aveva portato con sé due telefoni, consegnando il primo alla commissione e tenendo ben nascosto tra gli indumenti il secondo con il quale collegandosi a internet era riuscita a “scaricare” la soluzione della prova che stava affrontando ed era ben visibile sullo schermo del cellulare.

Il piano orchestrato in anticipo non ha dunque funzionato. La violazione delle regole ha mandato su tutte le furie la commissione che si è sentita presa in giro e immediatamente ha messo al corrente di quanto accaduto Pasquale Di Nunno, coordinatore degli esami di Stato per conto dell’Ufficio scolastico provinciale.

«Siamo di fronte ad una scorrettezza grave, la normativa in materia è chiara e viene ricordata non solo prima delle prove, ma anche durante l’anno scolastico - spiega Di Nunno - non si può insomma accampare la scusa del “non sapevo” o “non ricordavo”».

Conseguenze per questa candidata colta in flagranza di reato? «L’indirizzo del Ministero - aggiunge Di Nunno - è quello di far proseguire le prove e ammettere l’alunna agli orali con “riserva”. Ad esame concluso saranno il presidente e i commissari che in serenità valuteranno il da farsi, verificheranno la rilevanza del gesto e decideranno per una sanzione o in extremis per l’espulsione. L’importante adesso è garantire a questa ragazza la tranquillità per procedere con i colloqui e in questo va apprezzato l’atteggiamento della commissione che poteva assumere una posizione drastica ed espellere l’alunna».

Sull’episodio Di Nunno scriverà una relazione all’Usr, mentre l’ispettore inviato dal Ministero per vigilare sulla correttezza delle operazioni ha già preso contatti con la commissione e si pronuncerà dopo aver esaminato tutti gli elementi del caso.

«Non è la prima volta cha accade una cosa del genere e non sarà l’ultima - chiosa - Una volta i ragazzi copiavano dai bigliettini infilati nei vocabolari, adesso hanno in mano strumenti tecnologici potentissimi in grado di fornire qualsiasi tipo di informazione. Ma non per questo deve venire meno il senso di responsabilità dei candidati che proprio perché maturi devono agire di conseguenza rispondendo delle proprie azioni».

Certo è che per la commissione non sarà facile pronunciarsi.

Se infatti la candidata dovesse essere promossa anche con il minimo dei voti, diventerebbe problematico bocciare qualche altro allievo che avrebbe ragioni sufficienti per presentare ricorso.

Anna Madron

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