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Un veterinario cura il Centro storico

Gasparotto tra i vicepresidenti Francesca Cusinato ed Erio Piva
Gasparotto tra i vicepresidenti Francesca Cusinato ed Erio Piva
Gasparotto tra i vicepresidenti Francesca Cusinato ed Erio Piva
Gasparotto tra i vicepresidenti Francesca Cusinato ed Erio Piva

Ai primi posti in agenda, promozione del decoro urbano, valorizzazione delle vie dimenticate e lotta all’inquinamento acustico. Per attuarli, accanto al presidente del quartiere, una mini-giunta formata da due vicepresidenti. È la novità istituzionale introdotta da Marco Gasparotto, fresco di elezione alla guida del centro storico. «L’idea era dare continuità a tutto il lavoro svolto finora – spiega – valorizzando le competenze maturate e, allo stesso tempo, suddividendo i compiti in modo che nessuno si senta sovraccaricato». Ecco allora l’idea del 36enne Gasparotto: due “assessori” incaricati di tenere i rapporti istituzionali e di curare gli aspetti operativi delle iniziative che nei prossimi tre anni porteranno la firma del quartiere. I prescelti sono lo storico ex presidente del quartiere Erio Piva e la consigliera Francesca Cusinato. Persone d’esperienza per affiancare il giovane successore. Piva curerà le relazioni con il municipio, Cusinato l’organizzazione delle singole attività. «Quanto a me – riprende Gasparotto – mi occuperò di coordinare le diverse proposte, raccogliere le idee, promuovere iniziative a favore del quartiere». Una scelta, questa, dettata innanzitutto dalla volontà di conservare e potenziare quanto di buono è stato fatto nei precedenti mandati, ma anche dalla necessità di avere sul campo persone di fiducia sempre presenti. Gasparotto, infatti, lavora per un’azienda di Thiene che si occupa di controllo di qualità nel settore agroalimentare ed è spesso fuori città. Laureato in veterinaria a Padova, con esperienze di volontariato nel sud-est asiatico, già rappresentante degli studenti all’università, era stato candidato all’ultima tornata amministrativa con la lista di centrosinistra “Più Bassano”. «L’impegno per il quartiere, però – precisa -, è una cosa diversa dalla candidatura a consigliere comunale». Per questo, dichiara di voler dialogare, anche in maniera vivace se servirà, con l’Amministrazione. «Il nostro punto di osservazione – spiega -, vicinissimo alla gente, ci permette di offrire una visione diversa da quella che si ha dagli uffici di via Matteotti. Per tutti noi è un’opportunità, mi auguro che anche altri la pensino così». I temi sui quali confrontarsi non mancheranno: «Dal decoro urbano, al contrasto all’inquinamento acustico, alla rivitalizzazione di alcune vie dimenticate gli argomenti ci sono». Sono anche gli stessi sui quali per anni ha calcato la mano il suo predecessore, Piva. «Per formazione – precisa il neopresidente – non amo lamentarmi, ma preferisco cercare soluzioni. Chiedo a chi entrerà in contatto con noi di fare altrettanto, permettendomi di parafrasare Kennedy: “Non domandiamoci che cosa la città possa fare per noi, ma che cosa noi possiamo fare per la nostra città». •

Lorenzo Parolin

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