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Bassano

Truffa da 2,5 mln
In carcere il broker
Rovinò 24 persone

L'arresto del finto promotore finanziario Vittorio Branciforti
L'arresto del finto promotore finanziario Vittorio Branciforti
L'arresto del finto promotore finanziario Vittorio Branciforti
L'arresto del finto promotore finanziario Vittorio Branciforti

BASSANO. L’ex promotore finanziario Vittorio Branciforti è in carcere. La guardia di finanza di Bassano, guidata dal capitano Michele Piazzolla, lo ha arrestato mercoledì nel tardo pomeriggio, al rientro dal lavoro, e lo ha accompagnato in carcere a Vicenza, dove sconterà una pena teorica definitiva di 5 anni e 10 mila euro di multa, per esercizio abusivo della professione di promotore finanziario e truffa. Il provvedimento è arrivato a distanza di poche ore dalla decisione della Corte di Cassazione di respingere il ricorso per dei presunti vizi procedurali presentato dai suoi legali, estremo tentativo di evitare la prigione: è pertanto divenuta definitiva la condanna rimediata in Appello.

 

Il broker bassanese, 56 anni, ha ridotto sul lastrico ben 24 risparmiatori del comprensorio facendo sparire circa 2,5 milioni di euro. Da qui le accuse di esercizio abusivo dell’attività di promotore finanziario, in quanto non era iscritto all’albo professionale; truffa, per essersi fatto consegnare somme ingenti dai clienti con la promessa di investirle in strumenti finanziari ad alto rendimento e rilasciando loro dei documenti falsi; e infine anche l’appropriazione indebita di 193 mila euro ai danni di 4 clienti che gli avevano fornito le password di accesso ai loro conti correnti online, tanta era la fiducia che nutrivano nei suoi confronti. A Branciforti è stata riconosciuta anche l’aggravante di aver causato alle persone offese un danno patrimoniale di rilevante gravità.

 

L’indagine è stata aperta dalla polizia giudiziaria della Guardia di finanza nel settembre del 2009. Alcuni risparmiatori, anche per colpa della crisi economica, hanno infatti deciso di disinvestire il loro capitale in anticipo sui tempi e pertanto hanno chiesto a Branciforti di riavere il denaro, anche a costo di perdere buona parte degli interessi promessi. Il sedicente promotore finanziario, però, ha cominciato a tergiversare, prima restituendo solo parte dei soldi, poi accampando le scuse più disparate e alla fine rendendosi irrintracciabile. Ragion per cui sono partite le querele, finite sul tavolo dell’allora luogotenente Ivo Candeago, responsabile della sezione di pg della finanza del tribunale di Bassano. Il sottufficiale ha così scoperchiato la maxitruffa: sono stati 24 i risparmiatori bassanesi che hanno messo nelle mani di Branciforti i loro risparmi, dai 15 mila ai 450 mila euro, con la promessa di rendimenti annui del 10%, e che sono rimasti con un pugno di mosche in mano. Inizialmente nessuno ha rilevato anomalie perché Branciforti consegnava puntualmente (solo) i guadagni promessi agli investitori, ma 8 anni fa il sistema criminale ha fatto le prime crepe e l’inganno è venuto alla luce. In primo grado Branciforti fu condannato a 4 anni e 2 mesi, sentenza appellata sia dai difensori Giuseppe Padovan e Dario Lunardon, che dalla Procura.

La Corte d’Appello aveva poi inasprito la condanna a 5 anni di carcere, diventata definitiva perché il ricorso in Cassazione è stato respinto.

Davide Moro

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