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Nove

Trova la sua casa
devastata dai ladri
È colto da infarto

L’abitazione di Francesco Tasca in via San Francesco 8 a Nove
L’abitazione di Francesco Tasca in via San Francesco 8 a Nove
L’abitazione di Francesco Tasca in via San Francesco 8 a Nove
L’abitazione di Francesco Tasca in via San Francesco 8 a Nove

Colpito da grave malore cardiaco dopo il furto, un bassanese ora è ricoverato in rianimazione al San Bassiano: dovrà subire un delicato intervento chirurgico all’ospedale San Bortolo. «L’hanno preso per i capelli, se non fosse stato per il nostro vicino di casa, che l’ha portato di corsa all’ospedale, sicuramente sarebbe morto. Mio marito per lo shock subito nel vedere la nostra casa devastata dai ladri ha avuto un infarto gravissimo. Io adesso prendo dei calmanti per riuscire a dormire. Non ci riprenderemo mai da questa terribile esperienza». Così Cristina Dumitrachi, 52 anni, sposata da 17 con Francesco Tasca, 60 anni, artigiano ceramista in pensione, che adesso lotta tra la vita e la morte al San Bassiano, derubati nelle scorse sere nella loro abitazione di via San Francesco, a Nove.

Il bottino dei malviventi è niente rispetto alle conseguenze che implica un’intrusione nella propria casa. Lo dicono tutte le vittime di furti. «Non è tanto quello che ci portano via, è la paura che resta dentro le nostre case, il terrore appiccicato ad ogni mobile, vestito, angolo della casa, violato dalle mani dei ladri. E dopo non è mai più la stessa cosa».

Di certo, come e forse più di tutti, non lo sarà per Francesco Tasca e per la moglie.

Il loro è un furto come tanti, ma le conseguenze di quell’intrusione hanno rischiato di essere tragiche. «Erano quasi le 20 quando siamo rientrati a casa - racconta la moglie Cristina - Abbiamo aperto la porta e ci siamo trovati davanti al disastro. Mio marito si è sentito male subito. Si è accasciato a terra, non sapevo più cosa fare, allora ho chiamato i vicini. Sono arrivati subito, hanno caricato mio marito in macchina, già agonizzante e sono corsi all’ospedale. L’hanno portato subito in rianimazione, aveva già “il sangue blu”, i medici ci hanno detto che con pochi minuti di ritardo sarebbe morto. Adesso dovrà subire un delicato intervento chirurgico».

Nelle scorse ore Tasca non è più sostenuto dagli strumenti nelle sue funzioni vitali e la moglie è riuscita a parlargli. È ancora sconvolto. Mi ha detto che non vuole tornare a casa - racconta Cristina - che ha paura di sentirsi ancora male, che i ladri ritornino e che la prossima volta non ce la farà. Io gli ho detto che adesso deve solo pensare a guarire, che al resto penseremo dopo. Non posso nascondere di essere preoccupatissima, sia per la salute di mio marito che per la lunga strada che ci aspetta. Sarà difficilissimo superare questo trauma».

I ladri quel giorno hanno rubato qualche centinaio di euro, che la famiglia aveva lasciato sulla tavola per pagare delle bollette, poi piumoni da letto e dei cuscini.

«Ma ci rendiamo conto? - tuona Cristina -. La vita di una famiglia è stata segnata per questo. Spero che le forze dell’ordine li prendano e che paghino per tutto il dolore che spargono in giro».

Francesca Cavedagna

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