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Tregua sulle ture Vardanega firma ma «con riserva»

I tecnici della Vardanega alle prese con le misurazioni delle ture Il Ponte degli Alpini durante il sopralluogo per la verifica della “consistenza” delle dighe di terra da asportare entro il 15 maggio. FOTO CECCON
I tecnici della Vardanega alle prese con le misurazioni delle ture Il Ponte degli Alpini durante il sopralluogo per la verifica della “consistenza” delle dighe di terra da asportare entro il 15 maggio. FOTO CECCON
I tecnici della Vardanega alle prese con le misurazioni delle ture Il Ponte degli Alpini durante il sopralluogo per la verifica della “consistenza” delle dighe di terra da asportare entro il 15 maggio. FOTO CECCON
I tecnici della Vardanega alle prese con le misurazioni delle ture Il Ponte degli Alpini durante il sopralluogo per la verifica della “consistenza” delle dighe di terra da asportare entro il 15 maggio. FOTO CECCON

Il Comune e la Vardanega seppelliscono per un attimo l’ascia di guerra e cercano una soluzione per la rimozione delle ture. Non hanno mancato l’appuntamento, i tecnici della Vardanega. Ieri mattina, alle 9.30 in punto, il direttore tecnico dell’impresa di Possagno Nico Cunial, ex sindaco di Crespano del Grappa, e il direttore del cantiere Massimiliano Simoncello si sono presentati al cancello dell’isolotto Pusterla. Qui c’è stato l’atteso incontro con i tecnici del Comune, capitanati dal direttore dei lavori Viviana Bonato. Per tutta la mattinata, i tecnici hanno misurato lo stato di consistenza delle ture. Metro alla mano, hanno quindi stabilito l’entità del materiale che dovrà tassativamente essere rimosso dal fiume Brenta entro il 15 maggio. Il momento più delicato si è verificato al termine della misurazione, quando i tecnici della Vardanega dovevano decidere se firmare o meno lo stato di consistenza. Alla fine la firma è arrivata, sia pure «con riserva». Quello di ieri è stato sostanzialmente un incontro formale per certificare la quantità di terra che compone le strade sul Brenta. Teoricamente, la ditta avrebbe potuto anche contestare la misurazione, non firmando il documento. Ciò non è avvenuto e la cosa è stata vista dall’Amministrazione di Bassano come un atteggiamento di responsabilità da parte dell’impresa. Ciò non significa, però, che tutti i nodi siano sciolti. La ditta ha ancora alcuni giorni per presentare le sue eventuali contestazioni sulla misurazione. Inoltre, non è ancora stato stabilito il corrispettivo economico richiesto per la rimozione delle ture. Giannantonio Vardanega, titolare della ditta di Possagno, assicura la disponibilità a occuparsi della rimozione delle ture, a patto però che se ne verifichino le condizioni. «Dobbiamo valutare ancora alcune questioni», afferma infatti l’imprenditore. Nel frattempo, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, con un post su facebook, ha ripreso la richiesta di alcune categorie economiche bassanesi, che hanno rispolverato la sua autocandidatura a commissario straordinario per il Ponte. «Serve immediatamente un commissario che rimetta in moto il cantiere del Ponte di Bassano - scrive sul suo profilo social il governatore -. Non sto qui a cercar colpe, perché quel ponte è un monumento nazionale e un simbolo a livello internazionale, su cui la Regione e il ministero dei Beni culturali hanno investito. Il cantiere fermo è un pericolo per l’opera e un’indecenza: va sbloccato subito. La Regione è a disposizione, ma si decida velocemente». •

Enrico Saretta

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