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Bassano del Grappa

Tormenta l'amica
17enne, cellulare
"sigillato"

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I genitori hanno sequestrato lo smartphone al ragazzo
I genitori hanno sequestrato lo smartphone al ragazzo
I genitori hanno sequestrato lo smartphone al ragazzo
I genitori hanno sequestrato lo smartphone al ragazzo

BASSANO. Quando la famiglia è più efficace di tante leggi e di tanti tribunali. Lo dimostra la vicenda giudiziaria di F. S., uno studente che oggi ha 18 anni e che vive a Bassano, e che è indagato dalla procura per i minorenni per atti persecutori nei confronti di una coetanea. Quando mamma e papà hanno saputo della denuncia e dell'inchiesta, prima che scattasse qualsiasi provvedimento da parte dell'autorità hanno provveduto a portargli via lo smartphone e il pc portatile, di modo che non potesse più tormentare la ragazza.

 

La vicenda, singolare, risale alla fine del 2017 e ai primi mesi dello scorso anno. Lo studente, che frequenta un istituto superiore della città, e che aveva 17 anni, aveva conosciuto una coetanea di un'altra scuola. E se ne era perdutamente innamorato. Era riuscito a entrare in confidenza con lei e a farsi dare il suo numero di cellulare, e quindi aveva iniziato, prima timidamente e poi in maniera più manifesta, a farle la corte. Purtroppo, come capita, il suo sentimento non era ricambiato e dopo un po' la giovane glielo aveva fatto capire, prima con le buone, e poi con le cattive: «Lasciami stare, non vedi che non mi interessi?».

 

Ma, a 17 anni, evidentemente, F.S. non era così lucido da leccarsi le sue ferite da solo e lasciarla in pace. Aveva continuato, per qualche mese, a mandarle numerosi messaggini, a scriverle email e soprattutto messaggi sui social network. Lei, dopo un po', non gli aveva più risposto, fino a quando, quanto mai infastidita, gli aveva annunciato che o la smetteva o lo avrebbe denunciato. Lui, ancora, non avrebbe dato un taglio a quel pressing asfissiante (fino ad una settantina di whatsapp al giorno), di talché lei lo aveva prima bloccato, e poi si era rivolta con un avvocato alla procura per i minorenni di Venezia segnalando l'accaduto e denunciandolo per atti persecutori.

 

Quando lo studente lo aveva saputo, non aveva potuto nasconderlo ai suoi genitori i quali si erano subito attivati. Avevano contattato le forze dell'ordine, e poi il legale della famiglia della ragazza; e, appreso il comportamento del figlio, erano intervenuti subito e in maniera abbastanza drastica. Chiedete ad un ragazzo di 17 anni cosa voglia dire restare senza telefonino e senza pc per comprenderlo. I famigliari, infatti, per evitare il figlio continuasse a tormentare la sua amata, lo hanno privato degli strumenti, "sequestrandoglieli": una misura più efficace, probabilmente, di un divieto di avvicinamento e di contatto che i giudici firmano in questi casi per i maggiorenni indagati per stalking. Una decisione che potrebbe portare la ragazza a ritirare la querela. 

D.N.

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