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Bassano

Tam-tam sui social
«Vuoi partecipare
alla rissa?»

L’intervento dei carabinieri che ha permesso di sedare sul nascere la maxi-scazzottata
L’intervento dei carabinieri che ha permesso di sedare sul nascere la maxi-scazzottata
L’intervento dei carabinieri che ha permesso di sedare sul nascere la maxi-scazzottata
L’intervento dei carabinieri che ha permesso di sedare sul nascere la maxi-scazzottata

BASSANO. «Vuoi partecipare alla rissa di sabato in Prato?». È questo il messaggio lanciato sulla piattaforma Ask che avrebbe scatenato il maxi-raduno di studenti avvenuto sabato pomeriggio in prato Santa Caterina. Un ritrovo che aveva come unico obiettivo quello di darsele di santa ragione, se non fosse stato sventato dai carabinieri, e sul quale ora emergono nuovi retroscena.

Dalle testimonianze raccolte nelle ultime ore, sembra che tutto sia scaturito dagli attriti tra i componenti di due compagnie di studenti delle scuole superiori di Bassano. Studenti che dovevano pareggiare i conti dopo un insulto di troppo, risolvendo così la questione una volta per tutte a suon di schiaffi e pugni.

 

Nelle ultime ore, rispondendo alle sollecitazioni del preside Gianni Zen, il rappresentante d’istituto del liceo Brocchi, Tommaso Merici, è riuscito a raccogliere nuove informazioni in merito all’accaduto. Precisando che gli ideatori del raduno non frequentano il liceo, ma sono comunque studenti di istituti superiori bassanesi. «Il messaggio era arrivato a diverse persone circa una settimana prima della data fissata per il ritrovo, attraverso il social Ask - afferma Merici -. C’era scritto semplicemente “Vuoi partecipare alla rissa di sabato in Prato?”». La piattaforma Ask, infatti, funziona così, con una semplice domanda alla quale si decide se rispondere o meno, annunciando la propria partecipazione all’evento programmato.

 

In questo caso, il raduno-rissa era quindi già stato fissato da giorni: non è stata una cosa improvvisata. Il messaggio, inoltre, era anonimo. Sempre da quanto ha avuto modo di appurare Merici, pare che tutto sia nato per futili motivi. «Non si tratta di gang - riferisce - ma di compagnie di studenti che di solito non si comportano in questo modo. Sembra che avessero deciso di organizzare la rissa a seguito di una parola di troppo, dopo un periodo in cui comunque i due gruppi avevano continuato ad insultarsi. Prima d’ora non avevano però mai creato disordini».

 

Il tam-tam via Ask è servito quindi per “fare numero”, allo scopo sia di avere pubblico che di rafforzare le fila dei simpatizzanto dell’uno o dell’altro fronte, per avere la meglio sull’avversario e dimostrare con i fatti la propria superiorità. E dalla ventina di ragazzi in totale delle due compagnie si è passati a ben 300 partecipanti, con 80 giovanissimi che sono stati identificati. Fortunatamente, l’attività di monitoraggio e prevenzione messa in atto dai carabinieri, con l’intervento anche di polizia e polizia municipale, ha permesso di bloccare sul nascere le ostilità, evitando così che la situazione degenerasse. Di tutto questo si parlerà nell’incontro di giovedì 28 tra il sindaco di Bassano Riccardo Poletto e i presidi degli istituti superiori cittadini per fare piena luce sull’episodio e mettere a punto delle soluzioni per evitare che altri simili episodi possano ripetersi in futuro.

Enrico Saretta

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