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Sulla spalla Nardini «nessun danno»

La Giunta durante la seduta del Consiglio di ieri sera. CECCONIl Ponte Vecchio ieri sera, quando il livello del Brenta è sceso sotto la soglia di sicurezza di 1,55 m. CECCON
La Giunta durante la seduta del Consiglio di ieri sera. CECCONIl Ponte Vecchio ieri sera, quando il livello del Brenta è sceso sotto la soglia di sicurezza di 1,55 m. CECCON
La Giunta durante la seduta del Consiglio di ieri sera. CECCONIl Ponte Vecchio ieri sera, quando il livello del Brenta è sceso sotto la soglia di sicurezza di 1,55 m. CECCON
La Giunta durante la seduta del Consiglio di ieri sera. CECCONIl Ponte Vecchio ieri sera, quando il livello del Brenta è sceso sotto la soglia di sicurezza di 1,55 m. CECCON

Il restauro del Ponte degli Alpini migliorerebbe i rapporti tra il monumento e le spalle, ma è comunque necessario procedere con interventi invasivi sulle murature dei Nardini per avere un quadro più completo. Nel giorno in cui il Consiglio discuteva le questioni più scottanti intorno al Ponte, emergono le prime indiscrezioni sul contenuto della “relazione Rizzo” sulla spalla Nardini. La madre di tutte le domande sul restauro è stata la protagonista indiscussa del Consiglio di ieri sera. Le opposizioni hanno chiesto informazioni precise sulle tempistiche di consegna del rapporto dell’ingegner Giorgio Rizzo, che dovrebbe chiarire una volta per tutte l’effetto del restauro sugli edifici dei Nardini sulla spalla sinistra. L’interrogazione è stata presentata da Mariano Scotton (Forza Italia), Impegno per Bassano (Roberto Marin), Tamara Bizzotto (Lega Nord) e Andrea Giunta (Bassano Congiunta). In particolare, Scotton ha chiesto se siano già stati depositati documenti relativi alla relazione e in quale data l’elaborato finale sarà depositato. Dalla risposta dell’assessore Roberto Campagnolo, è emerso che attualmente Rizzo ha terminato la fase A dell’incarico (su tre fasi), e cioè le analisi preventive. L’elaborato A rileva che «con l’adozione delle misure previste dal progetto esecutivo, la struttura muraria della spalla lato Bassano non risulta soggetta ad azioni peggiorative rispetto a quelle presenti allo stato di fatto e rispetto alle azioni cui è stata soggetta in passato. Il progetto esecutivo, anzi, risulta migliorare l’interazione tra struttura del ponte e spalle». Sono comunque considerazioni relative alla fase preparatoria: Rizzo, infatti, afferma anche che servono indagini più approfondite sulle strutture, anche con scavi nelle fondazioni. Campagnolo ha riferito che l’incarico di Rizzo non prevede la redazione di un elaborato finale, ma di documentazione relativa a ciascuna delle tre fasi. La risposta non ha per nulla soddisfatto Scotton, che ha citato anche il recente avvio dell’istruttoria dell’Anac sulla disponibilità della spalla e i rapporti tra Comune e Nardini. Postilla irregolare, secondo il presidente del consiglio comunale Carlo Ferraro, perché il documento dell’Anac è arrivato solo in questi giorni, e quindi successivamente all’interrogazione di Scotton. Quest’ultimo, comunque, ha lamentato che Campagnolo non è entrato nel merito della questione. «Ritengo inoltre inaccettabile che dopo quasi 3 anni dalla firma della convenzione con i Nardini e dopo 6 mesi dall’incarico a Rizzo siamo ancora in questa fase - ha detto Scotton -. Ad oggi non sappiamo ancora se la trave reticolare potrà essere collocata come da progetto approvato». Scotton ha chiesto quindi la convocazione urgente della commissione territorio per una dettagliata descrizione dell’attuale situazione «anche per capire se il progetto abbia bisogno di un adeguamento». Campagnolo ha dichiarato che «non esiste alcun tipo di problema tra Comune e Nardini». In ogni caso, ha affermato, anche se i rapporti dovessero naufragare l’Amministrazione avrebbe dalla sua parte l’articolo 9 della Costituzione, che tutela il patrimonio storico della nazione, e quindi anche il Ponte degli Alpini. «E lo faremo rispettare - ha chiosato -. Tutto il resto viene dopo». •

Enrico Saretta

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