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Sul caso Astuni
l’Ascom valuta
l’incompatibilità

Paolo Lunardi, Confcommercio Il palazzo di Roma che ospita la Corte di Cassazione  dove sarà valutato il ricorso di Astuni dopo la condanna in Appello a 4 anni e mezzo
Paolo Lunardi, Confcommercio Il palazzo di Roma che ospita la Corte di Cassazione dove sarà valutato il ricorso di Astuni dopo la condanna in Appello a 4 anni e mezzo
Paolo Lunardi, Confcommercio Il palazzo di Roma che ospita la Corte di Cassazione  dove sarà valutato il ricorso di Astuni dopo la condanna in Appello a 4 anni e mezzo
Paolo Lunardi, Confcommercio Il palazzo di Roma che ospita la Corte di Cassazione dove sarà valutato il ricorso di Astuni dopo la condanna in Appello a 4 anni e mezzo

Il caso Astuni scuote la città. La notizia della condanna in Appello a quattro anni e sei mesi del presidente degli albergatori di Bassano per bancarotta fraudolenta si è abbattuta come un fulmine a ciel sereno tra i vertici della Confcommercio cittadina, di cui proprio Roberto Astuni, 55 anni, è uno dei membri di spicco.

Per il presidente della categoria degli albergatori di Bassano sono ore difficili, anche se si è già dichiarato fiducioso che il terzo grado di giudizio ribalti i giudizi di merito.

Adesso, però, la Confcommercio e il suo presidente Paolo Lunardi si trovano alle prese con un delicato problema da risolvere, e cioè la compatibilità della carica di Astuni con le norme stabilite dal codice etico dell’associazione. E tutto questo a prescindere dalla solidarietà e dagli attestati di stima verso di lui lanciati in queste ore sia dal sindaco di Bassano Riccardo Poletto che dallo stesso Lunardi.

Quest’ultimo, in particolare, ricorderà quello di ieri mattina come uno dei risvegli più bruschi della sua carriera di presidente, iniziata da poco.

Il suo telefono, infatti, ha continuato a squillare per quasi tutto il giorno, con gli associati increduli che gli chiedevano informazioni sulla vicenda.

«Abbiamo appreso oggi la notizia (ieri, ndr) - afferma Lunardi -. Non eravamo assolutamente a conoscenza di tutta questa storia. È stato come un macigno che si è abbattuto su di noi. Roberto Astuni è sempre stato una persona leale, operativa e si è speso moltissimo per l’associazione. È un uomo d’eccellenza, la punta di diamante della Confcommercio».

Ciò non toglie che le qualità personali e la stima non possano ora scavalcare le norme che regolano i rapporti all’interno dell’associazione.

«Lo Statuto della Confcommercio prevede un codice etico - riferisce Lunardi - per cui a breve riunirò la mia giunta mandamentale e assieme valuteremo se con il suo coinvolgimento in questa vicenda Astuni abbia violato alcuni punti di questo codice. Dopodiché prenderemo una decisione. Se per il codice etico non c’è incompatibilità tra la sua carica e le vicende giudiziarie in cui è coinvolto allora resterà presidente degli albergatori, altrimenti rispetteremo quello che prevede lo Statuto. Resta inteso che fino al terzo grado di giudizio vale la presunzione d’innocenza».

Innocenza che Astuni è sicuro di riuscire a provare nel processo in Cassazione. A difenderlo sarà l’avvocato Renzo Pecorella di Gorizia.

Astuni è stato coinvolto in un crac finanziario nei primi anni 2000, quando era amministratore di una società d’informatica triestina. L’accusa nei suoi confronti, per la quale è già stato condannato in primo e secondo grado è bancarotta fraudolenta.

L’ultima sentenza è arrivata alla fine dell’anno scorso.

Enrico Saretta

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