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Stop all’inquinamento nelle ex officine Italgas Il sogno di un’oasi verde

Una veduta dell’area delle ex officine dell’Italgas a Ca’ Baroncello FOTO CECCONLa rimozione degli idrocarburi è stata molto impegnativa
Una veduta dell’area delle ex officine dell’Italgas a Ca’ Baroncello FOTO CECCONLa rimozione degli idrocarburi è stata molto impegnativa
Una veduta dell’area delle ex officine dell’Italgas a Ca’ Baroncello FOTO CECCONLa rimozione degli idrocarburi è stata molto impegnativa
Una veduta dell’area delle ex officine dell’Italgas a Ca’ Baroncello FOTO CECCONLa rimozione degli idrocarburi è stata molto impegnativa

Enrico Saretta Un terreno libero dagli idrocarburi, con il sogno di poterlo presto trasformare in un grande parco pubblico. È l’obiettivo della bonifica delle ex officine Italgas, in corso in questi giorni. Si tratta di quell’ampia zona recintata a sud est del centro storico di Bassano, in via Tabacco, ai confini con Ca’ Baroncello. L’Italgas si appresta a bonificare l’ultima sezione in cui è stato suddiviso il sito, la “C”, proprio quella dove dovrebbe sorgere il nuovo parco previsto dal piano Mar. È una bonifica piuttosto impegnativa, perché consiste nella rimozione delle sostanze inquinanti da un ex deposito d’idrocarburi, allo scopo di trasformarlo poi in un’ampia area verde fruibile senza pericolo dalla cittadinanza. Di conseguenza, l’Italgas deve bonificare l’area con una impermeabilizzazione del terreno adatta all’utilizzo finale. Inoltre, se durante la rimozione delle tubature presenti emergeranno altre evidenze organolettiche, la società dovrà verificare se sia necessario procedere con ulteriori analisi sulla natura delle sostanze contaminanti. L’azienda dovrà infine garantire l’assenza d’infiltrazioni e organizzare il monitoraggio della zona con delle relazioni annuali. Per scongiurare rischi ambientali, le analisi proseguiranno per 7 anni. Se per l’area “C” i lavori sono oramai a buon punto (il termine è per la fine di gennaio), negli anni scorsi stati bonificati i settori “A” e “B”, per un totale di 7200 metri quadrati. Tre milioni di euro, invece, il costo dell’intervento. L’ultima area bonificata in ordine di tempo è la “B”, quella dove dovrebbe passare la futura strada fra la stazione dei treni e Ca' Baroncello, prevista nel Piano Mar. Nonostante la bonifica, qui sarà disposto un divieto di permanenza per le persone superiore a tre ore al giorno. A detta dell’Italgas, però, non si pongono problemi per la salute, perché la pericolosità sarebbe reale soltanto se una persona rimanesse nell’area 3 ore al giorno per 250 giorni consecutivi all'anno e per 25 anni di fila. Se l’iter per la costruzione della strada procede oramai spedito, quello per l’introduzione del parco nell’area delle ex officine per il momento è ancora in stand by. L’Amministrazione, infatti, al momento può impegnarsi soltanto nella costruzione della strada, cosa che comporta di per sé già una notevole spesa per sostenere le procedure di esproprio. «Il dibattito per il parco potrà essere riaperto soltanto se ripartiranno le lottizzazioni previste nel piano originario - afferma il sindaco di Bassano Riccardo Poletto -. In un’ottica ambientale, è comunque molto importante che i lavori di bonifica siano stati svolti. Per quanto riguarda la strada, invece, oramai è tutto pronto». L'Amministrazione comunale, infatti, ha quasi concluso le procedure di esproprio delle aree su cui sarà costruita la nuova arteria parallela alla ferrovia. Un'opera che la città attende da decenni e che è stata più volte presentata come la soluzione per liberare dal traffico tutta l'area che insiste tra viale delle Fosse e Ca’ Baroncello. Il Comune ha preparato una convenzione con i proprietari dei lotti dove sorgerà il tracciato della nuova strada. In sostanza, i proprietari s'impegnano a costruire la strada, che una volta conclusa dovrebbe far salire le “quotazioni” di quelle zone, anche dal punto di vista immobiliare. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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