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Simoni: «Niente panico Recupereremo servizi e qualche posto letto»

Bortolo Simoni, commissario e direttore generale dell’Ulss 7  CECCONIl San Bassiano, al centro delle preoccupazioni per le schede ospedaliere dibattute in Regione CECCON
Bortolo Simoni, commissario e direttore generale dell’Ulss 7 CECCONIl San Bassiano, al centro delle preoccupazioni per le schede ospedaliere dibattute in Regione CECCON
Bortolo Simoni, commissario e direttore generale dell’Ulss 7  CECCONIl San Bassiano, al centro delle preoccupazioni per le schede ospedaliere dibattute in Regione CECCON
Bortolo Simoni, commissario e direttore generale dell’Ulss 7 CECCONIl San Bassiano, al centro delle preoccupazioni per le schede ospedaliere dibattute in Regione CECCON

«Psichiatria la riprendiamo di sicuro. Sono fiducioso anche per l’Emodinamica h24. Sono richieste sostenibili. Bassano ha bisogno di un reparto di cardiologia d’urgenza. Più difficile recuperare Oncologia. La vedo dura, ma incontrerò l’assessore regionale Lanzarin che si è messa a disposizione. Ne parleremo. Vedremo». Bortolo Simoni, da quando lo hanno nominato commissario per fare il dg fino alla fine del mandato in scadenza nel 2020, all’Ulss 7 ci pensa giorno e notte, comprese le due ore abbondanti in macchina per i due viaggi quotidiani come pendolare andata e ritorno da Feltre, sua patria, allo studio al secondo piano del San Bassiano con vista sul Grappa. Ora, però, le schede e le scosse di “terremoto” con epicentro proprio sull’ospedale sono un problema in più. Il commissario-dg non perde comunque la calma. «C’è stato un tentato riequilibrio delle risorse dei due ospedali. Ma io non mi stupisco più di tanto. In Veneto sono più o meno tutti agitati. E’ l’effetto delle schede. Ogni volta è così. Io aspetterei prima di fasciarmi la testa. Fino a oggi c’è stata una discussione “non attiva”. Queste sono le schede tecniche compilate dagli uffici. Ora si passa a una fase più concreta e l’approccio dovrà per forza di cose essere più realistico, più calato sul territorio». Bassano, in effetti, perde colpi rispetto a Santorso, compagno di avventura, che a suo favore probabilmente ha avuto il vento di una grancassa politica più rumorosa a difesa dell’ospedale dell’Alto Vicentino in palese difficoltà. Santorso, in effetti, acquista, a spese di Bassano, primariati di spicco come Malattie infettive e Chirurgia senologica con 15 posti, si prende Emodinamica h24 lasciando al San Bassiano l’interventistica programmata, diventa una delle 9 capitali venete di medicina trasfusionale, alias centro-sangue, e assume la regia centrale, con l’ein plein (o quasi) di posti-letto, di Oncologia e Psichiatria, oltre che di servizi quali Laboratorio analisi e Anatomia patologica. E, attenzione, anche in neurologia, a saper leggere bene le schede, cede il passo a Santorso in una struttura della massima urgenza come il centro anti-ictus. La premessa è che il decreto 70/2015 del ministero della salute ha organizzato l’assistenza all’ictus cerebrale su 2 livelli. Il primo è quello dei centri dove effettuare solo la trombolisi intravenosa, situati in ospedali con bacino d’utenza compreso fra 150mila e 300mila abitanti, mentre il secondo, più rilevante, è attribuito ai centri che garantiscono anche i trattamenti endovascolari all’interno di ospedali con bacino fra 600mila e 1 milione e300mila residenti. Ebbene, Bassano si ritrova un’unità di primo livello. Santorso, invece, un’unità di secondo livello con 4 posti di stroke unit, quelli destinati agli ictus acuti e alla terapia con trombolisi intra-arteriosa, allo stesso livello, come attività salva-vita h24 e dotazione operativa, del San Bortolo di Vicenza. Rimane, inoltre, un “repartino” la chirurgia maxillo-facciale, che pure vanta un passato di nobiltà come reparto a tutti gli effetti. E resta, come ferita finale, il taglio complessivo dei posti-letto ospedalieri, da 402 a 368 (la percentuale stabilita dalla Regione è di 3,64 per mille abitanti). In compenso arrivano 24 posti lettodi ospedale di comunità. Ma anche qui Simoni non drammatizza: «E’ il trend del Veneto, la regola generale che premia le strutture intermedie. Qualche letto al San Bassiano lo recupereremo». •

Franco Pepe

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