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L'aggressione

Si ferma con l'auto
per aiutare
Legato e rapinato

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Ivan Marin, vittima di una rapina
Ivan Marin, vittima di una rapina
Ivan Marin, vittima di una rapina
Ivan Marin, vittima di una rapina

Si ferma a prestare aiuto a una ragazza con l’auto in panne, in apparente difficoltà, ma viene aggredito alle spalle, rapinato e poi legato all’auto. Trovato da un netturbino all’alba di ieri, ancora privo di sensi, è stato subito ricoverato all’ospedale per accertamenti. Sul caso stanno indagando i carabinieri ma sulla presunta rapina ci sono non pochi interrogativi. Mancavano pochi minuti alle 6 di ieri quando un addetto alla raccolta dei rifiuti, impegnato a raccogliere l’umido, in via Molinetto a Crespano, lungo la strada principale che collega Bassanese al Trevigiano, ha notato un uomo a terra, privo di sensi, con le gambe infilate sotto il veicolo, i polsi legati con una corda da carico arancione, fissata al freno a mano del mezzo. Il netturbino si è fermato immediatamente, nonostante i diversi tentativi di fargli riprendere conoscenza, Ivan Marin, 38 anni, residente a Borso, operaio e allevatore amatoriale di Bullmastiff, attività che l’ha reso noto anche nel Bassanese, è rimasto accasciato a terra fino all’arrivo dei sanitari di Crespano. L’uomo presentava lesioni al volto, plausibilmente riconducibili a un’aggressione. Ai soccorritori ha raccontato di essere stato aggredito alle spalle, di aver ricevuto un brutto colpo in testa che gli avrebbe fatto perdere i sensi immediatamente. Sembra che Marin sia stato aggredito poco prima dell’una di notte, mentre stava percorrendo via Molinetto alla guida della sua auto. Sulla destra della careggiata avrebbe visto un auto con le quattro frecce inserite e una giovane in mezzo alla strada che chiedeva aiuto. L’allevatore si è fermato per dare una mano. Non appena è sceso dalla macchina, però, qualcuno lo avrebbe aggredito alle spalle, colpendolo violentemente alla nuca, forse con una spranga.  All’interno del portafogli dell’allevatore mancavano alcune centinaia di euro.

Francesca Cavedagna

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