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Servizi, la nuova trincea
«Inps e Agenzia Entrate
nell’ex liceo Brocchi»

Il comitato per il tribunale della Pedemontana riunito ieri nella sala Ferracina del municipioPalazzo Cerato in via Verci, già sede del Brocchi e della Procura
Il comitato per il tribunale della Pedemontana riunito ieri nella sala Ferracina del municipioPalazzo Cerato in via Verci, già sede del Brocchi e della Procura
Il comitato per il tribunale della Pedemontana riunito ieri nella sala Ferracina del municipioPalazzo Cerato in via Verci, già sede del Brocchi e della Procura
Il comitato per il tribunale della Pedemontana riunito ieri nella sala Ferracina del municipioPalazzo Cerato in via Verci, già sede del Brocchi e della Procura

Speranze al lumicino per il tribunale. Ne ha preso atto nella riunione di ieri il comitato per il tribunale della Pedemontana, che ha subito lanciato una controproposta: far traslocare in via Verci, all’ex liceo Brocchi, Inps e Agenzia delle entrate. La proposta nasce per prevenire nuovi tagli di servizi dovuti alla spending review. Per l’affitto degli uffici lo Stato deve mettere a bilancio una somma prossima ai 300mila euro l’anno, somma che qualche dirigente potrebbe voler risparmiare. Da qui l’intenzione del comitato che riunisce rappresentanti delle professioni, del mondo economico e della politica, di anticipare i tempi. «La soppressione del tribunale – spiega il sindaco Riccardo Poletto – rischia di trascinare con sé la cancellazione di altri uffici accessori: mi riferisco all’archivio di Stato, all’Agenzia delle entrate e all’Inps». Se per il primo dei tre servizi “tagliabili” l’accordo con il ministero, che ha confermato per tre anni lo status quo, garantisce una finestra sufficiente per trovare una soluzione, per gli altri due il rischio è sempre dietro l’angolo.

«In attesa del tribunale della Pedemontana – riprende Poletto - l’idea è utilizzare palazzo Cerato, già sede del Brocchi e della Procura. È uno stabile agibile e rischia di deperire in fretta. Trasferendo lì altri servizi, lo terremmo in vita. Se ne parlerebbe non prima del 2019, ma è bene partire in anticipo».

Nel frattempo sono tramontate le prospettive di veder tornare a breve gli uffici giudiziari in città, come spiega la senatrice del Pd, Rosanna Filippin. «Se anche avviassimo l’iter oggi – dichiara - ci vorrebbero almeno una legge delega e i decreti attuativi. Significa un orizzonte di quattro o cinque anni. Sul progetto del tribunale nessuno tira i remi in barca, ma la realtà dice che dobbiamo tenere sotto controllo tutti i servizi finiti sotto la lente della spending review».

Per questo, il presidente del raggruppamento di Confindustria, Diego Caron, invita a tenere alta l’attenzione: «Il ragionamento è semplice – dice - Più servizi offre, più il nostro territorio è appetibile per gli investitori. Più investitori arrivano, più gira il volano economico e si crea benessere. Abbiamo perso il tribunale e salvato l’Ulss, non dobbiamo perdere archivio, Inps e Agenzia delle entrate. Sul lungo periodo, poi, dobbiamo pensare a potenziare l’offerta».

Più cauto l’ex presidente degli avvocati, Francesco Savio. «Per noi, per i cittadini e per gli imprenditori, il presupposto è che la giustizia funzioni – commenta - Per qualcun altro, evidentemente non è così. Va da sé, quindi, che sul tribunale non ci si debbano più fare illusioni: abbiamo combattuto per cinque anni. Adesso lottiamo perché chi governa la spending review non affondi ancor di più la lama nel nostro territorio».

Il trasferimento di altri servizi dalle attuali sedi agli uffici che sono stati del tribunale potrebbe cancellare anche le residue speranze di ritorno. «Benvenuti Inps e Agenzia delle entrate – chiude Savio – se si tratta di non far deperire un palazzo. Quando si stenderanno i contratti, però, bisognerà inserire clausole che permettano, in caso di istituzione del tribunale, di liberare gli spazi e destinarli alla giustizia. Per questo, accanto a palazzo Cerato, suggeriamo di valutare anche gli spazi ex Ulss di via Carducci».

Lorenzo Parolin

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