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Sensori elettronici per monitorare le presenze in città

Folla in piazza Libertà FOTO  CECCON
Folla in piazza Libertà FOTO CECCON
Folla in piazza Libertà FOTO  CECCON
Folla in piazza Libertà FOTO CECCON

Enrico Saretta Una rete di sensori in grado di contare quante persone siano presenti in centro storico. Ma anche di registrare, se abbonate a un noto gestore telefonico, la loro nazionalità, il loro sesso, la loro età. Per fini meramente statistici e di organizzazione della città. Dopo i varchi per la lettura delle targhe, Bassano si conferma capitale delle Smart city con un nuovo progetto di recupero e analisi dati, uno dei pochi in Italia. Si chiama Crowd-Insight (CI) e consiste sostanzialmente in un’analisi dei flussi di persone che entrano ed escono dalla città. Una sorta di “contapersone” che funzionerà attraverso l’installazione di sei dispositivi nelle aree di accesso alla città o nei luoghi più strategici, e cioè il Ponte degli Alpini, piazza Libertà, via Bellavitis, piazzetta Zaine, via Roma e via Jacopo Da Ponte. I sensori saranno in grado di leggere quante persone passano in un certo momento in un dato luogo della città. La loro installazione inizierà la prossima settimana. «Con questi dispositivi - spiega l’assessore Giovanni Cunico, che ha seguito il progetto - saremo in grado di dire con esattezza, ad esempio, quante persone partecipano a una manifestazione che si svolge in un determinato luogo della nostra città. Ma anche quante passano abitualmente nelle varie zone, anche in vista di eventuali pedonalizzazioni». Il progetto nasce dalla collaborazione dell’Amministrazione con il Politecnico di Milano, la Tim, la fondazione Bruno Kessler e Fluxedo Srl. L’obiettivo è comprendere le dinamiche delle folle e capire quali sono i luoghi preferiti per l’aggregazione e in quali periodi dell’anno. Ciò permetterà all’Amministrazione pubblica di gestire in modo più analitico l’organizzazione dei cantieri, il carico dei parcheggi e tutti gli aspetti che riguardano la via cittadina, zone a traffico limitato incluse. «Attraverso l’analisi di questi dati possiamo intraprendere processi decisionali tempestivi - prosegue Cunico -. La possibilità di misurare la quantità e la tipologia di persone che raggiungono, sostano e quindi abbandonano una certa area ci permette di capire se la sua trasformazione temporanea o completa in area pedonale può favorire o meno gli specifici obiettivi di sviluppo socio-economico della zona. Le stesse tecnologie possono abilitare la comprensione dei flussi pedonali tra aree diverse della città e permettere di valutare come le dinamiche di queste aree mutano in occasione di specifici eventi». Ulteriori elementi, secondo la delibera votata in giunta, saranno raccolti da Tim, che potrà elaborare, ma soltanto a fini statistici, informazioni quali la nazionalità (per gli stranieri), il sesso e il genere (per gli italiani collegati alla rete Tim) di chi passasse per il centro con un telefonino. A questi saranno abbinati altri dati aggregati forniti dai partner e proveniente dall’analisi automatica dei social network e dei volumi di traffico telefonico. I promotori assicurano che non ci sarà alcun prelievo dei dati più sensibili, nel senso che non verranno registrate immagini o informazioni relative all’identità di ciascuno, ma soltanto valori numerici raggruppati. •

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