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Segnali di ripresa
Adesso preoccupa
il taglio dei servizi

Il presidente degli Industriali Diego Caron Il settore metalmeccanico nel 2016 ha dato segno di ripresa dopo anni di crisi. CECCON
Il presidente degli Industriali Diego Caron Il settore metalmeccanico nel 2016 ha dato segno di ripresa dopo anni di crisi. CECCON
Il presidente degli Industriali Diego Caron Il settore metalmeccanico nel 2016 ha dato segno di ripresa dopo anni di crisi. CECCON
Il presidente degli Industriali Diego Caron Il settore metalmeccanico nel 2016 ha dato segno di ripresa dopo anni di crisi. CECCON

L’unica certezza è che non sarà per niente facile. Se da un lato l’economia bassanese ha concluso il 2016 con alcuni segnali positivi, dall’altro sono numerosi i nodi ancora da sciogliere. È un bilancio a tinte fosche, insomma, quello delle categorie economiche e dei sindacati bassanesi. Le buone notizie riguardano soprattutto quei settori che sono riusciti a cogliere le opportunità scaturite dal nuovo corso inaugurato dalla crisi. Le brutte colpiscono invece sia le imprese che faticano a rapportarsi con il mondo globalizzato di oggi sia i lavoratori che si trovano costretti ad affrontare la richiesta di professionalità sempre più specializzate e allo stesso tempo a dover destreggiarsi in una selva di contratti. Per quanto riguarda i dati positivi, nel terzo trimestre del 2016 le aziende del raggruppamento della Confindustria di Bassano hanno registrato un aumento della produzione pari al 3,2 per cento. Positivo pure il dato delle vendite verso l’Italia, che segnano un +1,7 per cento. Crescono del 5 per cento le esportazioni verso i Paesi europei e sono in netto aumento le vendite verso quelli extraeuropei, con un +7,7 per cento rispetto allo stesso trimestre del 2015. Tra le difficoltà, gli incassi in ritardo per il 22 per cento delle imprese, mentre la percentuale di aziende che registrano tensioni di liquidità è pari al 19 per cento. In merito alle previsioni per il 2017, le imprese del raggruppamento esprimono incertezza sullo stato di salute dell’economia italiana per il primo trimestre. Per il presidente Diego Caron, però, bisogna mantenere la fiducia.

«Come rivelano i dati, l’anno scorso abbiamo registrato una certa crescita - afferma -. Ci sono i settori che vanno meglio, vedi il chimico, il metalmeccanico e il manifatturiero di un certo livello, e quelli che invece continuano a soffrire, come l’edilizia e le infrastrutture».

Per Caron, il problema vero resta la perdita di servizi nel nostro territorio.

«Siamo un’area dalle enormi potenzialità alla quale è stato tolto un tribunale che era un esempio di efficienza - prosegue -. Mancano anche altri servizi fondamentali. Da tempo chiediamo un’agenzia delle dogane per Bassano, che sarebbe decisiva per le nostre aziende. Dal Governo, però, non arrivano risposte alle nostre richieste».Di conseguenza, gli imprenditori sono costretti ad arrangiarsi.

«Oggi bisogna saper soddisfare il cliente proponendogli un prodotto quasi su misura - spiega -. Dobbiamo inoltre puntare sul made in Italy: questa è l’unica strada per la sopravvivenza delle nostre aziende».

Aziende che nel marasma generale hanno dovuto affrontare anche la crisi delle banche.

«Ci sono degli istituti bancari locali che non sono stati in grado di aiutare le nostre imprese all’indomani della crisi delle banche principali - chiude il presidente -. Al contrario, le imprese hanno trovato più collaborazione da parte di banche non locali».

Enrico Saretta

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