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Scotton, al professionale iscrizioni al lumicino «Difficile fare due classi»

Studenti dello Scotton dell’indirizzo di falegnameria La sede bassanese dell’istituto professionale Scotton in Strada Travettore
Studenti dello Scotton dell’indirizzo di falegnameria La sede bassanese dell’istituto professionale Scotton in Strada Travettore
Studenti dello Scotton dell’indirizzo di falegnameria La sede bassanese dell’istituto professionale Scotton in Strada Travettore
Studenti dello Scotton dell’indirizzo di falegnameria La sede bassanese dell’istituto professionale Scotton in Strada Travettore

Il mondo del lavoro ha “fame” di tecnici specializzati, di periti, di manutentori, di idraulici, meccanici e di elettricisti ma continua a contrarsi il numero degli studenti degli istituti professionali. Calano gli iscritti, diminuiscono le classi e alcuni indirizzi di specializzazione, come quello per la lavorazione del legno o quello per la chimica, rischiano di scomparire. Il vice preside della sede bassanese dell'istituto per l'industria e l'artigianato Scotton Matteo Vecchiatto Montorio, conferma, a malincuore, un trend che dura ormai già da qualche tempo. «Fino ad un paio di settimane fa eravamo a quota zero iscritti alle classi prime per il prossimo anno scolastico – spiega -. Fortunatamente negli ultimi giorni la situazione è migliorata e ad oggi possiamo contare qui a Bassano su una quarantina di iscrizioni». Le iscrizioni sono arrivate dal ministero dell’Istruzione e si sono chiuse ieri sera alle 20. La scuola tuttavia ha gestendo in sede alcune iscrizioni per quelle famiglie in difficoltà con la gestione delle domande on line. Va detto inoltre che ad anno scolastico già iniziato ci arrivano sempre molte richieste da parte di ragazzi che si sono resi conto di aver sbagliato scuola. Purtroppo non è possibile, a quel punto, accoglierli tutti, perché il numero delle classi viene stabilito a febbraio». In ogni caso a settembre 2019 nella sede bassanese dello Scotton ci saranno solo due prime, contro le tre attuali e contro le cinque quinte che usciranno a giugno, dopo il diploma, immettendo immediatamente nel circuito lavorativo un'ottantina di ragazzi: 25 del settore meccanico, 11 per quello idraulico, altri 11 per il chimico e 34 dell'elettrico. Per aver un diplomato dell'indirizzo legno bisognerà invece aspettare l'estate del 2020. In quinta infatti nessuno studente ha scelto questa specializzazione: una delle più “a rischio”. Un vero peccato, ad avviso del vicepreside, perché questo percorso formativo offre ai giovani la possibilità di sviluppare la creatività e di acquisire competenze e abilità per realizzare prodotti di grande pregio. Senza contare che, al pari di tutti gli altri indirizzi, anche questo garantisce agli studenti una possibilità immediata di occupazione. «Sono stanco di dire alle aziende che non ho ragazzi da mandar loro – incalza Vecchiatto –. Le richieste da parte degli imprenditori sono continue per posti di lavoro ben pagati e gratificanti. Purtroppo all'interno delle famiglie c'è molta indecisione e proprio per questo si preferisce optare per percorsi formativi meno specifici. Noi però formiamo uomini e donne che avranno successo nel mondo del lavoro». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Caterina Zarpellon

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