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«Scoperti in poco tempo
200 furbetti dei rifiuti Bollette ridotte dell’8%»

Andrea Levorato è il presidente del consiglio di gestione di EtraLa sede Etra di Bassano del Grappa in quartiere Prè
Andrea Levorato è il presidente del consiglio di gestione di EtraLa sede Etra di Bassano del Grappa in quartiere Prè
Andrea Levorato è il presidente del consiglio di gestione di EtraLa sede Etra di Bassano del Grappa in quartiere Prè
Andrea Levorato è il presidente del consiglio di gestione di EtraLa sede Etra di Bassano del Grappa in quartiere Prè

«Da due anni a questa parte Etra si è rafforzata molto, lo dicono i numeri. I ricavi hanno raggiunto i 173 milioni e col completamento delle fusioni abbiamo raddoppiato il patrimonio, a 315 milioni di euro, e il capitale sociale è salito a 64 milioni. Ma uno degli obiettivi raggiungibili quest’anno, cui tengo molto, è la riduzione a regime delle bollette dell’8% per gli utenti non solo nel Bassanese. Oltre ad avere scoperto in breve tempo 200 abusivi. Il nuovo sistema di raccolta porta a porta in pochi giorni ci ha permesso di accertarne altri. Emerge il fenomeno di chi non era in anagrafe».

Avvocato Andrea Levorato, lei è il presidente del consiglio di gestione di Etra, dunque l’organo che guida la rivoluzione della raccolta dei rifiuti iniziata il 1° febbraio. Non mancano a Bassano le criticità.

Siamo partiti da otto giorni ed era inevitabile. Stiamo risolvendo i problemi in alcuni condomini e siamo sensibili alle esigenze di anziani e disabili, con la consegna dei bidoni a domicilio. La risposta dei bassanesi ci rafforza nell’azione. Ci sarà un periodo di accompagnamento, perché il primo mese è di rodaggio, ma il nuovo meccanismo all’insegna di chi meno produce rifiuti meno paga, introduce una premialità che si ribalta sulla gestione in termini positivi.

Lei parla di una sensibile riduzione tariffaria.

È tra gli obiettivi che si sono dati il consiglio di sorveglianza, presieduto da Cristiano Montagner, e quello di gestione che sovrintendo, visti i buoni risultati di bilancio, per un 2017 che ci vede impegnati sul fronte delle fusioni.

Sul punto, però, il presidente di Hera, la multiutility di Bologna quotata in Borsa e a capo di 275 Comuni, che ha messo gli occhi da queste parti, ha rilevato che Etra ha una governance poco industriale.

L’ho letto e mi ha dato fastidio perché poco rispettosa.

Il motivo?

Perché Etra è radicata nel territorio ed è la società dei sindaci, dei Comuni, in ultima analisi della gente veneta: 40 municipi padovani, 33 vicentini e 1 trevigiano. È un patrimonio importante e non mi stupisce che susciti appetiti. Ad esempio, una società quotata in Borsa non avrebbe mai ridotto le tariffe. La nostra è un’azienda pubblica sana con prospettive di crescita.

Il protocollo d’intesa con Aim e Ava va in questa direzione, dunque.

Non c’è dubbio, nei nostri piani non c’è Hera. Il 20 febbraio c’è l’assemblea dei soci ai quali spiegheremo il piano industriale che poi sarà votato. Un passaggio fondamentale.

Perché la questione degli assetti aggregativi è strategica?

Se si vuole salvaguardare il territorio dobbiamo crescere, mantenendo la proprietà in mano pubblica, alleandoci con Vicenza e Schio, per non subire gli eventi e rimanere protagonisti.

Il servizio pubblico, come del resto il privato, per essere redditivo dev’essere improntato a merito e professionalità. I carrozzoni clientelari producono inefficienze. La vostra società è alle prese con un’inchiesta sul direttore generale Bacchin.

Non entro nel merito delle questioni giudiziarie. Esiste un’indagine che riguarda il prima, mentre il dopo è iniziato con questo comitato di gestione nel febbraio 2015. Detto questo, il vaglio di legalità per un’azienda pubblica è un passaggio direi fisiologico che farà chiarezza. A beneficio di tutti. La nostra pagella economica è buona e l’inchiesta, a differenza di quello che pensa qualcuno, non ci indebolisce certo.

Quali sono i passaggi per arrivare all’integrazione?

Redigere un bando e affidare a un advisor l’analisi dei punti critici e quelli di forza di un nuovo soggetto economico che vuole crescere nel Veneto centrale, creando sinergie ed economie di scala.

Etra sarà aggregante?

Ha una propensione aggregativa e discuterà con i partner la strategia migliore per dare vantaggio al territorio.

Tornando alla raccolta porta a porta quali sono gli obiettivi a medio periodo?

Entro il 2020 arrivare al 76% di raccolta differenziata. Oggi la spesa media per il servizio rifiuti nel territorio di Etra, i dati sono dell’Ispra, è di 91 euro, a fronte di una media di 137 euro nel Veneto e 168 in Italia. Ma puntiamo a fare ancora meglio.

Ivano Tolettini

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