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San Vito, un ponticello lungo tre anni

L’eterno cantiere del ponticello pedonale che passa sopra la ferrovia tra San Vito e il centro. FOTO CECCONL’assessore Campagnolo
L’eterno cantiere del ponticello pedonale che passa sopra la ferrovia tra San Vito e il centro. FOTO CECCONL’assessore Campagnolo
L’eterno cantiere del ponticello pedonale che passa sopra la ferrovia tra San Vito e il centro. FOTO CECCONL’assessore Campagnolo
L’eterno cantiere del ponticello pedonale che passa sopra la ferrovia tra San Vito e il centro. FOTO CECCONL’assessore Campagnolo

Tre anni. Da tanto è chiuso il ponticello pedonale sopra la ferrovia che unisce il quartiere San Vito al centro storico di Bassano. Era il febbraio del 2015, infatti, quando il sovrappasso venne chiuso per pericolo di crollo. Ad oggi, la struttura è stata rimossa, ma al suo posto c’è il vuoto. L’ODISSEA. Se per i lavori di restauro del Ponte degli Alpini si può parlare senza remore di odissea, quelli per il ponticello non sono da meno. Dopo la sua chiusura, infatti, si è verificato un susseguirsi di peripezie che ha allungato a dismisura i tempi di ripristino. Il Comune aveva inizialmente valutato un progetto di respiro più ampio che avrebbe permesso di abbattere le barriere architettoniche. Si è però scontrato con gli equilibri di bilancio e ha ripiegato sul rifacimento dell’attuale passerella con delle migliorie. Il vecchio ponticello è stato quindi rimosso nell’estate del 2016. Dopodiché ad aggiudicarsi i lavori per il montaggio della nuova struttura è stata la ditta Officine Giordano di Napoli, per un totale di 97 mila euro. Durante il cantiere sono però emersi nuovi problemi. Circostanze che gli uffici del Comune definiscono «impreviste ed imprevedibili al momento della redazione del progetto esecutivo». In particolare, a seguito delle ulteriori verifiche delle ferrovie sono state recepite delle indicazioni che hanno portato alla stesura di una variante al progetto, cosa che ha aumentato il costo dei lavori di 14 mila euro. Si è reso necessario in particolare sostituire parte del marmo di rivestimento della scale d’accesso, in quanto ammalorato e pericoloso per le persone. LA PROTESTA. Negli anni non sono mancate le proteste di fronte allo stallo dei lavori. In particolare, nella tarda primavera del 2016, il capogruppo di Forza Italia Mariano Scotton si era fatto interprete del malumore diffuso tra gli abitanti dei due quartieri, raccogliendo oltre mille firmatari attorno a una petizione che chiedeva il ripristino del ponticello in tempi rapidi. Lo stesso Scotton non ha mai abbassato la guardia sulla vicenda. «L’Amministrazione ha cominciato a interessarsi seriamente del problema soltanto a un anno e mezzo dalla chiusura del ponte - attacca -. Non c’è stata sufficiente trasparenza sulla questione e gli anni sono passati con continue promesse sull’imminente riapertura. Basti pensare che i lavori dovevano finire ad ottobre del 2017 e adesso siamo in febbraio». LA PROSPETTIVA. L’assessore ai lavori pubblici Roberto Campagnolo spiega che il ponticello ora è pronto. Soltanto che si trova in Piemonte e che per montarlo è necessario chiudere la linea ferroviaria Bassano-Trento per alcuni giorni. «Siamo in attesa del via libera da parte delle Ferrovie - riferisce Campagnolo -. Dopodiché il ponte sarà trasportato a Bassano e montato con i nuovi supporti previsti dalla perizia di variante». Indiscrezioni in possesso del quartiere parlano delle notti del 20 e 21 marzo come possibili date. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Enrico Saretta

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