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San Bonaventura
Per finire i lavori
servono altri soldi

Il cantiere nell’ex chiesa di San Bonaventura. FOTO CECCON
Il cantiere nell’ex chiesa di San Bonaventura. FOTO CECCON
Il cantiere nell’ex chiesa di San Bonaventura. FOTO CECCON
Il cantiere nell’ex chiesa di San Bonaventura. FOTO CECCON

Fermi al palo da alcuni mesi, i lavori nell’ex chiesa di San Bonaventura potrebbero ripartire presto.

Prima della riapertura dei cantieri mancano alcuni passaggi burocratici e la ripresa dei lavori è prevista per metà luglio con l’obiettivo di completare la trasformazione dell’edificio religioso attiguo all’ex ospedale in spazio da dedicare al teatro e all’arte.

«Dopo un periodo di stop – commenta l’assessore ai lavori pubblici Roberto Campagnolo – dovremmo finalmente riprendere e arrivare alla conclusione, almeno per quanto riguarda la parte esterna. Siamo in attesa del nulla osta da parte della Regione, ma tutto dovrebbe chiudersi al massimo entro tre settimane».

Lo stop ai lavori, avviati alla fine dell’estate 2015 a pochi mesi dal distacco di alcuni pezzi di cornicione, è dipeso dalla necessità di introdurre una variante ai restauri e di attendere le relative autorizzazioni.

Un imprevisto che ha allungato i tempi e costretto a mettere mano al progetto

«Il progetto – prosegue Campagnolo – era stato avviato dall’amministrazione Cimatti e prevedeva la sistemazione del tetto e dell’interno, per dare un assetto definitivo allo stabile che già era stato usato come teatro durante Operaestate Festival. Per il primo intervento, si pensava che fosse sufficiente un semplice ripasso della copertura: via le tegole vecchie, sostituite dalle nuove».

In base a questo programma relativamente semplice, partendo dal milione di euro ipotizzato per gli interventi prima della gara, l’amministrazione comunale ha chiuso il contratto con la ditta vincitrice a poco più di 500 mila euro. Il crollo di parte del cornicione a causa del maltempo, a cavallo tra l’inverno e la primavera di un anno fa, ha suggerito nuovi controlli, dai quali è emerso che la salute della chiesa di San Bonaventura era molto più malandata del previsto.

«Le ispezioni nel sottotetto – continua l’assessore – hanno evidenziato la necessità di intervenire con lavori molto più complessi di quelli che si ipotizzavano all’inizio. In particolare, per il tetto, era necessario passare dal semplice ripasso, al rifacimento».

«Da qui - prosegue l’amministratore delegato ai lavori pubblici - la decisione di procedere con una variante in corso d’opera, che andava comunicata alla Regione e autorizzata».

Alcuni scorsi, quindi, se ne sono andati nell’attesa del nulla osta da Venezia.

La risposta ufficiale che chiuderà questa fase è attesa per la prima settimana di luglio. Resta la necessità, dopo la modifica del piano di lavoro, di trovare i fondi per la seconda parte dei restauri, all’interno dell’edificio.

«Anche in questo caso – chiude Campagnolo – non si tratta di semplice ripristino. Abbiamo in programma interventi strutturali come rampe per i disabili, illuminazione e riorganizzazione degli spazi, in modo da trasformare l’ex chiesa in un teatro-auditorium a tutti gli effetti. Per questo secondo stralcio, l’idea è cercare risorse aggiuntive e bandire una gara specifica. Nei prossimi mesi contiamo di chiudere anche questo capitolo».

Lorenzo Parolin

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