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S.Vito, si sblocca l’incompiuta

La rotonda “provvisoria” di quartiere San Vito
La rotonda “provvisoria” di quartiere San Vito
La rotonda “provvisoria” di quartiere San Vito
La rotonda “provvisoria” di quartiere San Vito

È tempo di chiudere una vertenza decennale a San Vito, all’incrocio tra le vie Cogo, Monte Pertica e S. Chiara, teatro dell’ennesima storia di cattiva giustizia e cattiva burocrazia italiane.

Per l’adunata nazionale degli alpini (era il maggio del 2008), all’intersezione tra le tre vie ci sarebbe dovuta essere una rotonda. Una serie di ricorsi relativi a diritti di proprietà di un residente hanno bloccato l’opera e si è arrivati a questo ultimo scorcio di 2016.

«Finalmente dovremmo essere all’ultimo passaggio – commenta l’assessore ai lavori pubblici, Roberto Campagnolo - L’udienza conclusiva è fissata per l’inizio di novembre. Le vicende del Ponte ci hanno insegnato che i tempi della giustizia in Italia sono sempre un’incognita, ma davvero manca solo l’ultimo tassello».

Sull’esito, l’assessore non azzarda pronostici, limitandosi a dire di essere fiducioso in merito all’opposizione al ricorso presentata dal Comune. In ogni caso, se anche le istanze dei ricorrenti dovessero essere accolte, il Comune ha nel cassetto un “piano B” per mettere la parola fine alla vicenda.

«Se, come ci auguriamo – rileva Campagnolo – le nostre argomentazioni dovessero convincere i giudici, avvieremo l’iter per far partire i cantieri. Se, invece, la decisione dovesse premiare i ricorrenti, valuteremo l’ipotesi caldeggiata dal consiglio di quartiere». Consiglio di quartiere che, nelle scorse settimane, ha suggerito di ridurre il raggio della rotatoria, in modo da non toccare la proprietà contesa. «Le rotonde prevedono determinate dimensioni – precisa l’assessore – per garantire il passaggio in sicurezza di tutti i mezzi, leggeri e pesanti. Preferiremmo non essere costretti a deviare dal progetto originario, ma se fosse necessario per chiudere la partita, siamo pronti anche a realizzare una struttura più piccola». Struttura che, rispetto all’attuale sistemazione provvisoria con jersey bianchi e rossi, dovrebbe prevedere anche la segnaletica per i ciclisti.

«L’idea è realizzare per ogni rotonda una corsia dedicata alle biciclette – spiega Campagnolo – L’intervento a San Vito farebbe da apripista ed è anche per questo motivo che vogliamo arrivare in fretta alla soluzione della vertenza. La vicenda si è aperta poco meno di dieci anni fa e non siamo ancora arrivati a definirla. Se non è uno scandalo questo…». Concorde la collega all’urbanistica Linda Munari. «Il Ponte degli Alpini – commenta – è solo l’esempio più eclatante ma in ogni Comune pendono centinaia di ricorsi ogni anno. Purtroppo oggi è prassi aprire un contenzioso anche in casi nei quali le possibilità di ottenere ragione sono minime. Così, però, si finisce solo col bloccare la macchina amministrativa e generare costi che poi pesano sui cittadini».

Lorenzo Parolin

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