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Grandi opere

«Sì alla Valdastico
ma restano i dubbi
sulla Valsugana»

Incolonnamenti sulla statale 47 della Valsugana
Incolonnamenti sulla statale 47 della Valsugana
Incolonnamenti sulla statale 47 della Valsugana
Incolonnamenti sulla statale 47 della Valsugana

Lo stop all’autostrada della Valdastico e il via libera ad una superstrada di collegamento fra l’Alto Vicentino e la Valsugana apre nuovi scenari per la Valbrenta e il futuro della statale 47. L’accordo siglato fra Veneto e Trentino al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti segna di fatto la fine del grande progetto della Nuova Valsugana, da tempo definito nei dettagli e quasi pronto per la fase esecutiva. Esso inaugura, contemporaneamente, una nuova fase per lo sviluppo della statale della Valsugana, la cui importanza viene riconosciuta da tutte le componenti soprattutto alla luce del completamento della futura Superstrada pedemontana veneta. Per la “47”, quindi, vengono messi in preventivo interventi di miglioramento dell’attuale sede non soltanto in territorio vicentino ma anche nella parte trentina, dove restano alcuni tratti da adeguare. La soluzione dovrebbe accontentare tutti: il Veneto che cerca uno sbocco a nord per la Valdastico e la Pedemontana; il Trentino che, pur nella consapevolezza della necessità di tale collegamento, punta a preservare il proprio territorio, in particolare nella fascia fra il capoluogo e i laghi di Levico e Caldonazzo che, a quanto pare, non verrebbe toccata. La futura “Valdastico Nord”, insomma, si collegherebbe da una parte con la Valle dell’Adige a Mattarello e dall’altra con la Valsugana a Caldonazzo.

In Valbrenta sono previsti interventi per risolvere gli attuali punti critici, da portare avanti di pari passo con un miglioramento del trasporto su rotaia.

Le novità, per la i paesi della valle, hanno il sapore delle buone notizie, ma la cautela la fa da padrona, in quella che si conferma un partita a scacchi ancora tutta da giocare, per portare a casa una nuova strada capace di aumentare la sicurezza, incrementare il turismo, potenziare i trasporti e quindi tutto il tessuto economico bassanese, tutelando allo stesso tempo il territorio.

«È presto per sbilanciarsi – commenta il presidente dell’Unione montana, Luca Ferazzoli – Prima dovremo vedere i nuovi progetti. Il prolungamento della Valdastico, se pur come superstrada, sembra confermato. Con le direttive depositate dal Comitato paritetico, pare anche si stia per mettere una pietra sull’ipotesi di un’autostrada in Valsugana e quindi sul progetto di finanza che tanto ha fatto discutere. Si parla inoltre di interventi di miglioria sull’attuale statale, il che è ciò che noi chiediamo da sempre».

Per cantare vittoria, però, è presto.

«Se fosse stato dato il via libera al completamento della Valdastico Nord nei termini in cui se n’è sempre parlato - continua Ferazzoli - avremmo avuto la certezza di liberarci dal traffico pesante. In quel caso, gli interventi sostanziali sulla “47” si sarebbero potuti ridurre al by-pass di Carpanè. Con questo nuovo scenario, però, sulla nostra statale saranno necessari per forza lavori più radicali, che dovranno essere legati ad un potenziamento della ferrovia. È evidente che la Valsugana rimarrà in ogni caso un collegamento di primaria importanza. Resta da vedere come i progettisti del ministero intenderanno realizzarlo».

La progettazione richiederà due anni. Il documento, prima di passare al Cipe, sarà sottoposto alla consultazione territoriale e quindi esaminato nelle varie sedi amministrative.

Silvano Ferraro Francesca Cavedagna

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