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Ruggisce il leone La città abbraccia lo Sturm ritrovato

L’affresco risalirebbe all’epoca tra il 1600 e il 1797
L’affresco risalirebbe all’epoca tra il 1600 e il 1797
L’affresco risalirebbe all’epoca tra il 1600 e il 1797
L’affresco risalirebbe all’epoca tra il 1600 e il 1797

Palazzo Sturm con il suo “leone” riapre le porte alla cittadinanza e si presenta completamente rinnovato. In una città dove i cantieri faticano a trovare la quadra, con il Ponte degli Alpini ancora in alto mare e il polo Santa Chiara in attesa di una nuova ditta, c’è un lavoro pubblico che è andato a buon fine e sostanzialmente nei tempi previsti. Da oggi Palazzo Sturm è il nuovo gioiello di Bassano, un “palazzo ritrovato”, i cui ultimi lavori di restauro hanno riservato positive sorprese. Recuperati il primo piano e la mansarda, sono state risanate anche la facciata esterna e la scalinata che portava al porto di Brenta. In totale sono stati recuperati circa 400 metri quadri tra la mansarda e il settore un tempo abitato dai custodi. I lavori hanno consentito però anche di levare la polvere dei secoli dai capolavori nascosti. Sono emersi infatti dei nuovi affreschi e c’è anche un “ospite” in più, sul quale è già partita l’analisi da parte degli esperti. Sulla facciata che guarda al Brenta è spuntato infatti un affresco raffigurante un leone, molto probabilmente un leone marciano, messo lì dalla Repubblica di Venezia per ricordare a tutti chi comandava. Il ritrovamento ha spinto gli storici ad approfondire i legami tra Bassano e la Serenissima. «Con ottima probabilità, si tratta di un leone marciano - conferma infatti lo storico Giamberto Petoello - posizionato in quel modo come una specie di sigillo del dominio veneziano. La Serenissima, infatti, controllava anche il porto di Brenta di Bassano. Resta ovviamente da capire la sua datazione. Penso però che ragionevolmente possa trattarsi di un’opera risalente all’epoca tra il 1600 e il 1797. Sicuramente è dell’era moderna». Durante la Serenissima, l’attuale via Porto di Brenta era il centro di smistamento per le merci che arrivavano e partivano da Bassano. Venezia controllava i commerci, appaltando il lavoro di riscossione dei dazi ai cosiddetti “dazieri”. Sarà quindi proprio il leone il pezzo forte del convegno che oggi si svolgerà in città per celebrare la fine dei lavori. Fior fiore di specialisti e rappresentanti delle istituzioni si ritroveranno nella sala Chilesotti del Museo civico per le relazioni di fine lavori, che precederanno le visite guidate al palazzo ritrovato. Il convegno inizierà alle 10 con i saluti del sindaco di Bassano, Riccardo Poletto, e dell’assessore alla cultura Giovanni Cunico. Spazio poi alle relazioni del soprintendente Fabrizio Magani, dell’architetto Giovanna Battista, dello storico dell’Arte Fernando Rigon, del progettista Leonardo Lorenzoni e dello storico della forma urbana Giamberto Petoello. A coordinare gli interventi sarà l’assessore ai lavori pubblici di Bassano, Roberto Campagnolo. Alle 12.15 inizieranno poi le visite guidate al palazzo, con la direttrice dei musei civici Chiara Casarin che esporrà la relazione “Il rinoceronte. Aspettando Albrecht Dürer”. Si parlerà quindi pure della scultura in acciaio specchiato dell’artista cinese Li-Jen Shih arrivata in questi giorni in città e collocata sul belvedere di Palazzo Sturm. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Enrico Saretta

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