<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Rotonda pericolosa in viale De Gasperi «Pedoni a rischio»

La rotatoria contestata tra viale De Gasperi e via Rosmini FOTO  CECCON
La rotatoria contestata tra viale De Gasperi e via Rosmini FOTO CECCON
La rotatoria contestata tra viale De Gasperi e via Rosmini FOTO  CECCON
La rotatoria contestata tra viale De Gasperi e via Rosmini FOTO CECCON

Il centro della rotatoria tra via Rosmini e viale De Gasperi è fuori asse rispetto all’incrocio, così le auto in arrivo da Bassano approfittano della curva poco pronunciata e accelerano anziché frenare. Ancora, al centro della rotonda c’è un terrapieno che migliora l’estetica, ma copre la visuale verso nord ai pedoni. E sul lato dell’opera rivolto a sud il passaggio pedonale è solo parzialmente visibile. Una serie di pericoli non indifferenti per chi attraversa. Che permangono nonostante in altri punti di viale De Gasperi l’amministrazione sia intervenuta per realizzare maggiore sicurezza. Lì, invece, ce n’è a sufficienza per lanciare l’allarme. Come fa Matteo Lionello, trentenne ipovedente residente nella zona. «Ho segnalato più volte la pericolosità della situazione, anche agli uffici comunali – commenta – ma purtroppo non si è sbloccato nulla. Non parlo solo di chi come me ha una restrizione del campo visivo, ma dei tanti studenti che attraversano l’incrocio durante l’anno scolastico, degli anziani e dei pedoni in genere. Così com’è stata realizzata, la rotonda non va e va sistemata in fretta. Se possibile, in queste settimane d’estate durante le quali il traffico è ridotto. In caso contrario, temo che sarò destinato a sentire altri “faremo” e “vedremo”». A riprova delle difficoltà, Matteo racconta il proprio percorso quotidiano al posto di lavoro. «Abito qui vicino – spiega -. Verso le 8 mi incammino. Quando arrivo alla rotonda devo, innanzitutto, rendermi visibile agli automobilisti per poi attraversare. Sulla rotonda non c’è modo che chi arriva da nord mi veda. Io devo orientarmi con l’udito, in base ai rumori che sento provenire dalla strada, e sperare che nessuno acceleri». Superato l’incrocio, c’è da affrontare un’altra curva a bassa visibilità su via Aldo Moro. D’inverno, e col maltempo, Matteo percorre solo con estrema difficoltà le poche centinaia di metri che lo separano dall’ufficio, così ci pensano a familiari a fargli da guida. Familiari che, in testa il padre Gianni, chiedono una soluzione definitiva. «Per cominciare – dice il genitore – basterebbe installare un semaforo a chiamata qualche decina di metri a sud della rotonda. Giusto perché un pedone possa essere visibile durante l’intero attraversamento della strada. Non sarebbe male, poi, abbassare il monticello al centro della rotonda e attivare sistemi di controllo sulla velocità. A prescindere dalle difficoltà di mio figlio, con le quali conviviamo, ogni pedone e ogni ciclista oggi rischiano di farsi male quando attraversano l’incrocio». La situazione è particolarmente pesante soprattutto nelle ore di punta durante l’anno scolastico. «Poco prima delle 8 del mattino e attorno alle 13 – spiegano i Lionello – auto, motorini e biciclette non si contano. Del resto, via Aldo Moro e via Rosmini sono i collettori principali per la massa di studenti in arrivo dai quartieri a sud e a ovest. Con una popolazione scolastica di oltre seimila persone, il Centro studi è una specie di città nella città e uno dei nodi principali del passaggio, vale a dire l’incrocio con la rotonda, non rispetta i criteri di sicurezza minimi. È necessario intervenire». •

Lorenzo Parolin

Suggerimenti