BASSANO. Chiamatelo pure Diesel Stadium. Mica fantascienza, ma solide realtà. Magari, non immediate, questo sì, di sicuro prossime venture.
«Stiamo lavorando a diversi progetti con l'Amministrazione comunale – ci confidava a fine ottobre Renzo Rosso – presto saprete».
E l'idea meravigliosa che frulla in testa tanto a RR che alla municipalità è quella di una felice partnership pubblico-privata che contemplerebbe nell'operazione anche diversi sponsor legati all'imprenditorialità territoriale per un restyling dello stadio Mercante. Non è un caso che, l'altra sera, alla rituale cena natalizia del Bassano Calcio a Villa Damiani di Campese, il sindaco Riccardo Poletto, il vice Roberto Campagnolo e l'assessore allo sport Oscar Mazzocchin, fossero seduti allo stesso tavolo di Renzo e Stefano Rosso, rispettivamente proprietario e presidente del club virtussino. Non era mai accaduto negli ultimi anni che gli esponenti di punta del governo cittadino presenziassero alla conviviale natalizia del Bassano.
Il dialogo tra il Comune e i comandanti giallorossi va avanti da mesi e riguarda proprio il progetto dello stadio. Adesso il confronto, sempre più proficuo e produttivo sta toccando le questioni salienti. Nei pensieri di ambo le parti c'è quello di un impianto funzionale e a misura cittadina: una struttura all'inglese, capace di portare i 3 mila posti attuali a un massimo di capienza di 5 mila unità dotando però il sito di attività commerciali e di intrattenimento, negozi a carattere sportivo e non solo, in modo da fruire dello stadio per l'intera settimana e non solo nel giorno della partita. Come peraltro avviene già con successo in Inghilterra, negli Usa o in Germania, dove le moderne arene sono divenute fonte di reddito per i club. Tramite una convenzione pluriennale sarebbe poi il Bassano stesso a gestire la struttura. Adesso nella società di via Piave sono in attesa di conoscere le nuove normative Uefa in termini di impiantistica sportiva, laddove la capienza non è più una discriminante. I requisiti cardine di uno stadio dovranno rispondere a criteri innanzitutto di sicurezza e quindi di garanzia di servizi per il consumatore-spettatore. E in quella direzione si muoverà il programma di sviluppo che Bassano e municipalità partoriranno. Quanto ai tempi di esecuzione, riuscire a completare il progetto definitivo entro il prossimo anno sarebbe già un risultato di successo. Far partire poi i lavori entro fine 2018 è il traguardo nemmeno troppo segreto. Già a gennaio in ogni caso i contatti e gli incontri tra Diesel e staff del sindaco si intensificheranno per accelerare le procedure. Il modello, fatte le debite proporzioni, è il Mapei Stadium di Reggio Emilia, casa del Sassuolo in serie A e comunque la svolta che qua vogliono imprimere all'inossidabile Mercante prescinderà dall'approdo più o meno sollecito in B della squadra cittadina. È proprio una sterzata epocale come mentalità e progettualità di prospettiva. Un catino che a maquillage ultimato diventerebbe un gioiellino.