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Riparte il cantiere
del Polo S. Chiara
«Ora acceleriamo»

Giannantonio Vardanega, titolare dell’impresa appaltatricePreparata la variante, sono ripresi dopo la pausa estiva i lavori per la realizzazione del polo museale Santa Chiara FOTO CECCON
Giannantonio Vardanega, titolare dell’impresa appaltatricePreparata la variante, sono ripresi dopo la pausa estiva i lavori per la realizzazione del polo museale Santa Chiara FOTO CECCON
Giannantonio Vardanega, titolare dell’impresa appaltatricePreparata la variante, sono ripresi dopo la pausa estiva i lavori per la realizzazione del polo museale Santa Chiara FOTO CECCON
Giannantonio Vardanega, titolare dell’impresa appaltatricePreparata la variante, sono ripresi dopo la pausa estiva i lavori per la realizzazione del polo museale Santa Chiara FOTO CECCON

Non è passato inosservato l’arrivo della gru nell’area dell’ex caserma Cimberle-Ferrari. Dopo la breve pausa estiva, i lavori per la costruzione del polo museale Santa Chiara sono ripresi e la ditta Vardanega di Possagno annuncia che entro otto mesi riuscirà a portare a termine la struttura al grezzo. La variante al progetto originario, commissionata dall’Amministrazione allo studio Sintecna di Torino e costata 20 mila euro, non spaventa il patron dell’azienda di Possagno, Giannantonio Vardanega, che riferisce che le problematiche emerse nell’ultimo periodo sono in corso di soluzione. Nello specifico, durante le prime operazioni la Vardanega ha rilevato che i “jet grouting” costruiti dalla ditta Adico, poi fallita, non erano stati sistemati nel modo migliore: si tratta dei sostegni in cemento che s’inseriscono nel terreno e che sono propedeutici agli scavi veri e propri per le fondamenta di una struttura. Come non bastasse, infatti, nell’area sono stati ritrovati anche rifiuti: nello specifico, fanghi e altre macerie. La direzione lavori ha ammesso le riserve dei trevigiani e si è reso necessario preparare la variante, cosa che ha fatto lievitare i costi di circa 500 mila euro, comprensivi del rifacimento dei jet grouting e della rimozione dei rifiuti. Risolti i problemi, la ditta può ora procedere con le lavorazioni.

«I lavori svolti sinora comprendono le opere perimetrali, i contrafforti sui fabbricati adiacenti all’area di cantiere e la sistemazione delle palificate - afferma Vardanega -. Ora possiamo partire con la costruzione dei solai e del piano interrato. La previsione per concludere la struttura al grezzo, tra interrato e piano terra, è di 8 mesi».

Sono in corso di valutazione anche migliorie al progetto per quanto riguarda l’impiantistica. Uno dei timori emersi analizzando il progetto è che, non appena concluso, il museo presenti delle problematiche dal punto di vista della gestione economica. «Le migliorie allo studio - afferma l’assessore ai lavori pubblici Roberto Campagnolo - servono proprio per valutare come ridurre i costi di gestione. È bene comunque che i lavori siano ripresi, perché si tratta di un’opera di cui si parla oramai da un decennio». Una volta ultimato, il museo presenterà due accessi: il primo da viale delle Fosse, il secondo da via Jacopo da Ponte.

Il piano di lavoro del polo Santa Chiara prevede innanzitutto la costruzione delle fondamenta e della prima ala del museo, quella che ospiterà la collezione naturalistica della Fondazione Luca. Si tratta di un progetto da quasi 6 milioni di euro, finanziati dalla fondazione Cariverona. Una volta conclusa la prima ala, inizierà la ricerca fondi per il secondo stralcio dell’opera, che comprende la parte dedicata al museo dell’Auto e dell’ingegno veneto. Prosegue intanto l’attività di approfondimento del progetto culturale, che si gioverà dei contatti con il Muse di Trento, con il quale è stato concluso un accordo di partenariato.

Enrico Saretta

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