<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

«Riaffideremo i lavori a breve Il via in inverno»

L’incontro sul Ponte nella sede di quartiere Rondò Brenta. CECCON
L’incontro sul Ponte nella sede di quartiere Rondò Brenta. CECCON
L’incontro sul Ponte nella sede di quartiere Rondò Brenta. CECCON
L’incontro sul Ponte nella sede di quartiere Rondò Brenta. CECCON

Il Comune proverà a riaffidare il cantiere del Ponte degli Alpini già quest’estate. Lo ha rivelato l’assessore ai lavori pubblici di Bassano Roberto Campagnolo lunedì sera a Rondò Brenta, durante il primo degli incontri nei quartieri organizzati dall’Amministrazione per far luce sulle ultime vicende legate al cantiere. Non sono mancate le polemiche, scatenate da alcuni dei maggiori oppositori cittadini al progetto di restauro a firma Claudio Modena. Ne è scaturita una serata di fuoco, con il sindaco Riccardo Poletto e l’assessore Campagnolo che hanno dovuto sudare le proverbiali sette camicie per provare a convincere i presenti che il blocco del cantiere è da imputarsi alle negligenze della ditta Vardanega piuttosto che all’ormai celebre questione della disponibilità o meno della spalla Nardini. «Se la ditta non è riuscita a lavorare non è a causa del progetto - ha detto il sindaco -. La verità è che ha accumulato tutta una serie di ritardi non recuperabili». IL FUTURO DEL CANTIERE. La domanda più concreta, però, l’ha fatta un cittadino al termine dell’incontro. «E ora, che si fa?». La risposta è arrivata dall’assessore Campagnolo. «Dovremmo essere in grado di riassegnare i lavori quest’estate - ha detto - in modo da riuscire a usare la prossima finestra invernale per gli interventi nelle stilate». Ecco quindi che nelle prossime settimane gli uffici del Comune contatteranno la Inco di Pergine Valsugana, seconda nella gara d’appalto, e vaglieranno la sua disponibilità a subentrerà nel cantiere. Nel caso rifiutasse, l’Amministrazione chiamerà le altre ditte nella graduatoria, fino alla quinta classificata. In gioco ci sono dunque la Sandrini di Trento, la Maroso Ivo Enzo di Marostica e la Gelmini di Conco con capogruppo la Costruzioni Dalla Verde di Montecchio Maggiore. LE POLEMICHE. A nulla sono valsi i tentativi dell’assessore e del sindaco Poletto di portare all’attenzione le mancanze della Vardanega come causa del blocco del cantiere. C’è chi, come gli architetti Pino Massarotto e Piercarlo Comacchio, non ha voluto sentire ragioni ed è tornato alla carica sulla questione della spalla Nardini. In particolare, Comacchio ha chiesto lumi sulla relazione del consulente del Comune, l’ingegner Giorgio Rizzo, la quale dovrebbe fare luce sulle condizioni della spalla Nardini, «visto che oramai sono passati tre mesi dall’affidamento dell’incarico». «Confidiamo che la relazione arrivi al massimo fra un mese e mezzo - ha risposto l’assessore Campagnolo -. Ma non è questo l’aspetto determinante, perché i problemi maggiori riguardano le fondamenta del ponte, dove la situazione sta peggiorando». «Quindi - ha concluso l’assessore Campagnolo -, la priorità ora è mettere in sicurezza le fondamenta. Dopodiché si deve progettare la trave d’impalcato e infine agganciare il ponte alle spalle: una lavorazione alla quale arriveremo, se va bene, tra due anni». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Enrico Saretta

Suggerimenti