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Ragazze in campo Intanto è razzia nello spogliatoio

Il campo sportivo di San Lazzaro dove si allena anche la Virtus. CECCONLe tribune dell’impianto
Il campo sportivo di San Lazzaro dove si allena anche la Virtus. CECCONLe tribune dell’impianto
Il campo sportivo di San Lazzaro dove si allena anche la Virtus. CECCONLe tribune dell’impianto
Il campo sportivo di San Lazzaro dove si allena anche la Virtus. CECCONLe tribune dell’impianto

Francesca Cavedagna «Che bello il calcio femminile, veniamo sempre a vedervi giocare. Come potremmo fare per iniziare a praticare questo sport ed entrare nella vostra squadra?». Poche parole e una gentilezza apparentemente genuina sono bastate a due nomadi dall’aspetto curato e perbene, a distrarre una dirigente della Femminile Bassano, società affiliata alla Bassano Virtus, che come la prima squadra maschile si allena nello stadio di quartiere San Lazzaro. Invece era tutta una trappola studiata nel dettaglio, con tanto di orari e durata degli allenamenti e accessi al complesso sportivo di via Colomba. Mentre le due finte aspiranti calciatrici facevano due chiacchiere con la dirigente sportiva, con l’unico obiettivo di distrarla, una terza ha aperto due cancelli e la porta degli spogliatoi per frugare nelle borse delle giocatrici e fare razzia del denaro. I portafogli ripuliti sono almeno sei, il bottino è di diverse centinaia di euro, ma quello che maggiormente sconforta è la facilità con cui le nomadi si sono prese gioco della buona fede di chi considera quello stadio come una seconda casa. Il fatto è avvenuto venerdì, durante l’allenamento tra le 19.30 e le 21.30. Le ragazze si sono accorte di tutto almeno un’ora dopo la fine della preparazione atletica, quando ormai era davvero troppo tardi. Se le giocatrici sono a dir poco sconsolate, i dirigenti della società sportiva sono furenti. «È indecente. E quello che ci sconforta di più è che se anche dovessero prendere queste ladre di bassa lega, comunque non gli farebbero nulla - commenta Lorenzo Gomiero - Non è tanto l’importo del denaro sottratto, è che non è giusto che le nostre ragazze non abbiano nemmeno più la libertà di allenarsi in pace, in un posto sicuro, che considerano come casa loro. Siamo certi che quelle ragazze fossero delle nomadi, sono state scaltrissime. La collega con qui hanno parlato non ha sospettato di nulla. D’altra parte lo stadio di San Lazzaro è frequentato solo da persone perbene, tra chi si allena a chi ci dà una mano a chi viene a vedere gli atleti durante le partite o gli allenamenti. Queste donne conoscevano la struttura benissimo, sapevano come muoversi per non essere sorprese da nessuno e assicuro che non è proprio una cosa semplice. Come si fa a giocare così con la fiducia delle persone per poche decine di euro? Andrebbero messe ai lavori forzati». È dello stesso avviso anche il presidente di quartiere Stefano Facchin. «In questa zona generalmente la gente vive tranquilla, la sera faccio un giro per tutte le vie per accertarmi che sia tutto in ordine. Dopo questo fatto però chiederò maggiori controlli. Se il fenomeno dei furti da altri quartieri dovesse spostarsi da noi siamo pronti ad accoglierlo con la linea dura». Per ora non c’è alcuna denuncia. •

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