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Protezione civile
con gli elicotteri
all’ex Fincato

L’area dell’ex caserma Fincato vista dall’alto FOTO CECCONProtezione civile con elicottero
L’area dell’ex caserma Fincato vista dall’alto FOTO CECCONProtezione civile con elicottero
L’area dell’ex caserma Fincato vista dall’alto FOTO CECCONProtezione civile con elicottero
L’area dell’ex caserma Fincato vista dall’alto FOTO CECCONProtezione civile con elicottero

Un quartier generale per la Protezione civile, con annesso eliporto, piccolo ecocentro e i magazzini della Sis e del Comune. È questo il futuro dell’ex caserma Fincato di S. Vito dopo che la giunta Poletto ha dato il via libera alla verifica di vulnerabilità sismica degli edifici dell’ex installazione strategica. In agosto, gli incaricati controlleranno la solidità delle casette che ospitavano i militari dell’aeronautica. Da qui, l’Amministrazione deciderà se procedere a un recupero dell’esistente o se abbattere quanto era stato costruito oltre mezzo secolo fa. L’area è in attesa di destinazione definitiva dalla fine degli anni ’90 e, per ora, il Comune la usa come magazzino-parcheggio. In ogni caso, sembrano tramontate le ipotesi avanzate dal masterplan “San Vito Nord” elaborato durante l’amministrazione Cimatti da un gruppo di tecnici guidati dall’architetto Massimo Vallotto.

Il progetto prevedeva la vendita degli edifici militari, una nuova lottizzazione, la realizzazione di edifici a costi agevolati e la costruzione di una fattoria sociale, impianti sportivi e aree verdi accessibili a tutti. Sposata dall’allora assessore all’urbanistica, Rosanna Filippin, la proposta era stata accolta in maniera piuttosto tiepida dal suo successore in assessorato Mauro Beraldin, per il quale la caserma Fincato non rientrava tra le priorità.

Con le ultime decisioni della Giunta, il masterplan pare definitivamente abbandonato. Questo perché la realizzazione di una centrale operativa per la protezione civile garantirebbe a Bassano un servizio da capoluogo di provincia, in direzione “Smart city” e a parziale compensazione dell’emorragia di uffici avviata dal taglio del tribunale. Non solo: l’eliporto potrebbe essere una carta da giocare anche in chiave turistica e la realizzazione nell’area di un ecocentro dedicato a San Vito alleggerirebbe il digestore di quartiere Prè, oggi costretto a sopportare tutto il carico di rifiuti cittadino.

La nuova destinazione si fa preferire anche sul fronte economico, perché da un lato si presterebbe a una realizzazione per stralci, dall’altro permetterebbe l’accesso a finanziamenti oggi preclusi. Nonostante la crisi, la Protezione civile è un settore in crescita ed è considerata un’eccellenza italiana: avere un punto di comando nel proprio territorio significa poter accedere a finanziamenti altrimenti irraggiungibili. Ottenute le indicazioni dei controlli sismici si tratterà di trovare almeno un paio di milioni di euro per avviare i lavori e sedersi a un tavolo con il quartiere per ragionare su un futuro diverso da quello che si prospettava per la caserma Fincato. A questo punto, però, la strada è tracciata e la destinazione pubblica dell’ex installazione militare appare certa.

Lorenzo Parolin

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