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Ponte, Vardanega presenta un conto di 1 milione e mezzo

Giannantonio Vardanega, titolare della Vardanega CostruzioniIl Ponte degli Alpini : sempre più tesi i rapporti tra l’amministrazione comunale e l’impresa incaricata del restauro FOTO  CECCON
Giannantonio Vardanega, titolare della Vardanega CostruzioniIl Ponte degli Alpini : sempre più tesi i rapporti tra l’amministrazione comunale e l’impresa incaricata del restauro FOTO CECCON
Giannantonio Vardanega, titolare della Vardanega CostruzioniIl Ponte degli Alpini : sempre più tesi i rapporti tra l’amministrazione comunale e l’impresa incaricata del restauro FOTO  CECCON
Giannantonio Vardanega, titolare della Vardanega CostruzioniIl Ponte degli Alpini : sempre più tesi i rapporti tra l’amministrazione comunale e l’impresa incaricata del restauro FOTO CECCON

Doppia battaglia sul Ponte degli Alpini. Se quella economica tra Comune e Vardanega è già iniziata, lo scontro legale prende formalmente il via in queste ore. Ieri mattina, infatti, si è svolto il primo vertice tra la direzione lavori del Comune, i tecnici esterni (tra cui l’ingegner Dario Foppoli, responsabile della sicurezza del cantiere) e i legali dell’Amministrazione. Al termine del summit, si è deciso di affidare a un avvocato l’incarico di disinnescare tutte le possibili insidie che potrebbero nascondersi nel contenzioso legale che si fa sempre più vicino. La ditta, infatti, secondo il Comune, non ha ottemperato alle richieste di chiarimenti su come intenda procedere con il cantiere e rispettare la scadenza dei lavori, fissata a giugno 2019: le carte che Vardanega ha presentato sono ritenute insufficienti. Il direttore dei lavori del Comune, Viviana Bonato, elencherà le sue conclusioni su tutti gli incartamenti e li presenterà al Responsabile unico del procedimento Diego Pozza, al quale compete la decisione definitiva, e cioè se continuare il restauro con Vardanega o se sciogliere in danno il contratto. Non è sicuramente una scelta facile: proprio per questo si è deciso di affiancare ai tecnici del Comune un avvocato, che sarà nominato a breve. Intanto si combatte anche una battaglia economica. La Vardanega chiede conto al Comune dei lavori che avrebbe svolto sinora e aggiunge la pretesa di un risarcimento per la presunta organizzazione “anomala” del cantiere. L’amministrazione non ha alcuna intenzione di cedere alle richieste, ritenute illegittime. Sinora il Comune ha versato a Vardanega 800 mila euro, l’anticipo del 20 per cento previsto dal contratto sugli appalti. Si tratta di soldi coperti da polizia fideiussoria, per cui nel caso in cui il Comune riterrà che l’azienda non abbia rispettato il contratto potrà chiederne la restituzione. Ma Vardanega ha chiesto il pagamento del primo stato di avanzamento dei lavori, che nel giro dell’ultimo mese ha innalzato, stando ai suoi calcoli, da 600mila a 1 milione 186mila euro. In più, l’imprenditore rivendica danni per 394.839 euro per il presunto «andamento anomalo» del cantiere, causato dalla «mancata cooperazione della direzione lavori» del Comune. I capitolati più elevati dello stato di avanzamento dei lavori presentato da Vardanega sono la posa in opera della scogliera nelle due finestre (quella estiva 2017 e l’invernale 2017-2018: circa 460 mila euro) e la posa della ghiaia, pari a circa 200mila euro. Per il Comune, invece, Vardanega al massimo può accampare pretese per circa 200 mila euro per le operazioni svolte sinora. Su entrambi i fronti, il compito del legale del Comune sarà valutare bene il rischio economico dell’ente in un eventuale contenzioso giudiziario. Contenzioso nel quale il Comune deve riuscire a dimostrare che le ragioni della direzione lavori prevalgono sulle giustificazioni mosse dall’azienda. •

Enrico Saretta

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