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Ponte, l’ira del sindaco:
«Avevamo fatto bene
a bocciare Vardanega»

Il Ponte degli Alpini, ancora al centro delle polemiche,  come si presenta in questi giorni visto dall’altoPoletto sembra dire a Vardanega che il tempo sta scadendo CECCON
Il Ponte degli Alpini, ancora al centro delle polemiche, come si presenta in questi giorni visto dall’altoPoletto sembra dire a Vardanega che il tempo sta scadendo CECCON
Il Ponte degli Alpini, ancora al centro delle polemiche,  come si presenta in questi giorni visto dall’altoPoletto sembra dire a Vardanega che il tempo sta scadendo CECCON
Il Ponte degli Alpini, ancora al centro delle polemiche, come si presenta in questi giorni visto dall’altoPoletto sembra dire a Vardanega che il tempo sta scadendo CECCON

«C’è un direttore tecnico che non si è mai presentato alle riunioni dei lavori per il Ponte degli Alpini. Si tratta di una risorsa fondamentale per il cantiere che non è si nemmeno mai presa la briga di venire a Bassano a verificare quali operazioni svolgere. E’ inaccettabile».

L’esito finale dello scontro tra l’Amministrazione di Bassano e la Nico Vardanega Costruzioni si gioca tutto laddove la battaglia era iniziata ad inizio 2016: l’avvalimento con il Consorzio Al.ma di Aversa (Caserta). È questo il nocciolo della questione, come ha tuonato ieri pomeriggio il sindaco Riccardo Poletto, a partire proprio dalla “latitanza” del giovane architetto Raffaella De Carlo, che non si è mai presentata alle riunioni in Comune. E dire che la Vardanega, infatti, ha potuto partecipare all’appalto (poi vinto, sebbene in via provvisoria) proprio grazie all’avvalimento stipulato con il Consorzio Al.ma, cosa che le ha permesso di ottenere i requisiti che le mancavano per poter svolgere i lavori. La commissione di gara comunale, però, ha poi estromesso l’azienda, proprio perché riteneva questo avvalimento scorretto. Ed è proprio su questo punto che l’Amministrazione ha ripreso a incalzare la ditta di Possagno.

«Già l’anno scorso avevamo svolto una verifica molto puntuale sull’avvalimento, seguendo le normative Anac che invitano le stazioni appaltanti a svolgere gli accertamenti con scrupolo - ricorda il sindaco -. Ecco quindi che si era arrivati all’estromissione della Vardanega, che ha poi presentato ricorso. Il Tar inizialmente ci ha dato ragione, confermando l’esattezza delle nostre verifiche».

Dopo una serie di ribaltoni giudiziari, però, si è tornati alla situazione di partenza, con Vardanega che si è ri-accaparrato i lavori.

«Adesso invece ci troviamo nell’incresciosa situazione in cui il direttore tecnico della ditta con cui è stato stipulato l’avvalimento non ha mai partecipato alle riunioni di cantiere, nonostante sia stato più volte sollecitato - riferisce Poletto -. Mi viene da pensare che la commissione di gara probabilmente ci aveva visto giusto quando ha ritenuto l’avvalimento non corretto».

A questo si aggiunge una serie di ritardi della ditta che il sindaco non esita a definire gravi, sia per quanto riguarda il cronoprogramma dei lavori sia per il corrispettivo economico delle lavorazioni avviate, non sufficiente a detta dell’Amministrazione.

«Adesso manca circa una settimana allo scadere dei termini che abbiamo dato all’azienda per presentare le proprie giustificazioni - prosegue Poletto -. Dopodiché l’ultima parola spetterà ai responsabili del cantiere, che valuteranno le motivazioni della ditta».

Dal canto suo, il patron dell’azienda di Possagno, Giannantonio Vardanega, allarga le braccia e sostiene di non avere più alcun documento da presentare alla direzione lavori del Comune, perlomeno tra quelli necessari per avviare quelle benedette operazioni in alveo.

«Ho consegnato tutte le carte relative ai subappalti - spiega l’imprenditore trevigiano -. Ora i tecnici del Comune li stanno analizzando, per cui dovremo aspettare dei tempi tecnici prima di avere una risposta. Lo ribadisco: siamo pronti a iniziare i lavori non appena avremo ottenuto il via libera».

Enrico Saretta

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