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Ponte, Inco firma il nuovo contratto I lavori ripartono

Sul Ponte intanto continuano i rafforzamenti di somma urgenza
Sul Ponte intanto continuano i rafforzamenti di somma urgenza
Sul Ponte intanto continuano i rafforzamenti di somma urgenza
Sul Ponte intanto continuano i rafforzamenti di somma urgenza

Poteva sembrare un dejà vu, se non fosse stato per la location diversa. Era il 2 maggio del 2016, infatti, quando la Inco venne accolta con tutti gli onori a Palazzo Sturm per l’affidamento dei lavori di restauro del Ponte degli Alpini. Dopo due anni e mezzo, ieri mattina i vertici della ditta di Pergine Valsugana sono ritornati a Bassano. Per l’attesa firma decisiva. Questa volta è stato tenuto un profilo più basso, con il rappresentante legale dell’azienda Luca Conci che è stato accolto in municipio. Ora i lavori possono finalmente partire, a un mese dall’aggiudicazione definitiva. Un mese nel quale la Inco ha avuto modo di visualizzare (per la seconda volta) tutti gli aspetti del contratto e del progetto e alla fine ha detto che sì, questo restauro si può fare. Nessuna riserva da parte dell’appaltatore: né sulla reperibilità dei materiali, legname in primis, né sulla disponibilità delle aree di cantiere, vedi spalla Nardini. «Con questa firma si mettono a tacere tutte le chiacchiere sulla presunta irrealizzabilità del progetto - afferma l’assessore ai lavori pubblici Roberto Campagnolo -. Mi dispiace per chi faceva il tifo contro i lavori: ancora una volta i detrattori saranno delusi». Oltre al contratto, ieri è stato firmato anche il verbale di cantierabilità. Ciò significa che ora la ditta ha nelle sue disponibilità le aree d’intervento. Non c’è il rischio di una sovrapposizione con le altre ditte in azione in questi giorni per la messa in sicurezza del ponte, poiché prima della metà di dicembre la Inco non potrebbe comunque entrare in acqua. Dedicherà quindi queste settimane all’allestimento del cantiere. I lavori inizieranno non appena si potrà sfruttare la finestra invernale, che inizia il prossimo 10 dicembre. La Inco potrà operare sul fiume fino al prossimo mese di aprile, mettendo finalmente mano alle stilate, che hanno urgente bisogno di un restauro. Un restauro che doveva inizierà già due anni fa. «Resta il rammarico per questi due anni persi - ricorda il sindaco Riccardo Poletto -. Il primo anno se n’è andato in contenziosi giudiziari, il secondo a causa di una ditta che non è stata in grado di fare quello che doveva. Per noi, alla fine, si è comunque concretizzato lo scenario migliore. Dalla data in cui è stato rescisso in danno il contratto con la precedente ditta a causa di gravi ritardi e inadempienze della stessa, sono state risolte molte questioni fondamentali per il proseguimento dell’opera». In particolare, dopo avere redatto lo stato di consistenza dei lavori effettivamente fin qui realizzati dalla Vardanega, è stato a essa richiesto il pagamento di due importanti somme. Innanzitutto il 10% dell’intero importo contrattuale per la risoluzione in danno e le spese legali, per un totale di circa 470 euro: una richiesta su cui la Vardanega aveva fatto resistenza, ma il Comune ha vinto in due gradi di giudizio. Inoltre, è stata ottenuta la restituzione dell’anticipo versato a suo tempo alla Vardanega, al netto dei lavori svolti, pari a circa 700mila euro. Un totale di un milione 170 mila euro entrati nelle casse comunali e reinseriti nel quadro economico per il Ponte degli Alpini. •

Enrico Saretta

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