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Ponte e S. Chiara
Ecco tempi e costi
dei ritardi infiniti

I primi timidi lavori per la discesa in alveo per il restauro del Ponte
I primi timidi lavori per la discesa in alveo per il restauro del Ponte
I primi timidi lavori per la discesa in alveo per il restauro del Ponte
I primi timidi lavori per la discesa in alveo per il restauro del Ponte

Due grandi cantieri, due incognite ancora più grandi. Due opere come il Ponte degli Alpini e il Polo Santa Chiara in mano a una sola ditta, il cui rapporto con l’Amministrazione di Bassano è ormai ai ferri corti. In entrambi in casi, le tempistiche di realizzazione hanno continuato a lievitare. E non va meglio sul fronte dei costi, considerato che almeno per quanto riguarda il Santa Chiara l’Amministrazione deve recuperare diverse centinaia di migliaia di euro per affrontare gli ultimi imprevisti. Mentre i cronoprogrammi incombono e vengono sempre ritoccati. Ecco il punto della situazione.

PONTE DEGLI ALPINI. Finora l’unica lavorazione eseguita dalla Nico Vardanega Costruzioni è stata la rimozione dei coppi dal tetto. Per la fine di maggio, i lavori sarebbero dovuti entrare nel vivo con la formazione delle ture nel fiume Brenta e l’inizio del restauro delle stilate. A causa dei noti problemi tra l’Amministrazione e la ditta di Possagno, però, le operazioni devono ancora iniziare. È a rischio quindi la finestra estiva. Ora secondo i verbali della direzione lavori del Comune, l’avvio del restauro potrebbe slittare alla prossima finestra, quella invernale. Quantificato un ritardo totale delle operazioni pari a 194 giorni. Ciò significa che serviranno altri 6 mesi e più per terminare il restauro: la fine lavori passerebbe dall’estate 2019 alla fine dello stesso anno. Pare però che ora la direzione lavori abbia ammorbidito la sua posizione, tanto che da lunedì Vardanega potrà accedere all’alveo. Se lo farà o meno, dipenderà esclusivamente da lui. In caso decida di avanzare, la prima operazione sarà la costruzione del terrapieno per coprire il canale di derivazione e la creazione delle strade di accesso al fiume. Sul fronte dei costi, al momento non si segnalano incrementi. Per ora l’imprenditore, che ha vinto l’appalto promettendo una spesa a filo dei 4 milioni, ha incassato 880mila euro.

POLO SANTA CHIARA. Più definita la situazione del Polo museale Santa Chiara. L’opera ha da tempo cambiato ditta esecutrice a causa del fallimento della Adico Costruzioni di Maser. I lavori se li è accaparrati proprio la Vardanega, che nelle sue ispezioni al cantiere ha scoperto alcune cose che non andavano. Sul banco degli imputati innanzitutto le palificate di sostegno del terreno (i cosiddetti jet grouting), che secondo l’azienda sarebbero state fatte male: un aspetto, quest’ultimo, confermato anche dallo studio di Torino al quale compete la direzione dei lavori. E’ stato quindi preventivato un aumento delle tempistiche di realizzazione dell’opera pari a 6 mesi, che porta la fine dei lavori a gennaio 2019. Pure l’aumento dei costi è già stato stabilito: almeno 500mila euro in più. Sul cantiere pendono inoltre due contenziosi: tra il Comune e la stessa Adico e quello tra il Comune e le altre due ditte di Loria escluse dei lavori, Andreola Costruzioni Generali e Termoidraulica Sbrissa (associata Adico).

Enrico Saretta

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