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Ponte, diffida al Comune
dalla centrale Pusterla
Il cantiere è “rallentato”

Piercarlo Comacchio, progettista delle centralinaLavori sull’isolotto Pusterla: sullo sfondo, il Ponte degli Alpini FOTO CECCON
Piercarlo Comacchio, progettista delle centralinaLavori sull’isolotto Pusterla: sullo sfondo, il Ponte degli Alpini FOTO CECCON
Piercarlo Comacchio, progettista delle centralinaLavori sull’isolotto Pusterla: sullo sfondo, il Ponte degli Alpini FOTO CECCON
Piercarlo Comacchio, progettista delle centralinaLavori sull’isolotto Pusterla: sullo sfondo, il Ponte degli Alpini FOTO CECCON

Il cantiere del Ponte degli Alpini rallentato della centralina idroelettrica sul Brenta. La ditta Belfiore ’90, promotrice dell’opera, nelle scorse ore ha spedito una diffida al Comune e alla Vardanega, incaricata del restauro del ponte, affinché non entrino nell’isolotto Pusterla, dov’è prevista una parte del cantiere. «Fino a quando non sarà trovato un accordo sull’utilizzo dell’isolotto, non è consentito alla Vardanega entrare nell’area - tuona il progettista della centralina, Piercarlo Comacchio -. Abbiamo spedito una diffida anche per evitare che “qualcuno” torni a manomettere le paratoie del canale presente, come accaduto nei giorni scorsi, quando le abbiamo trovate chiuse».

Il rischio di un potenziale conflitto tra progetti è quindi concreto e se l’Amministrazione e la ditta Belfiore ’90 non troveranno un accordo potrebbero aprirsi scenari inediti sul futuro del restauro del ponte.

Ecco quindi che il sindaco Riccardo Poletto è corso ai ripari e per scongiurare un potenziale conflitto-bomba che potrebbe mettere a rischio il restauro ha chiesto al prefetto di Vicenza Umberto Guidato di interessarsi della questione. Per tutta risposta, il prefetto ha organizzato un incontro tra Amministrazione e Belfiore che si svolgerà proprio lunedì, in concomitanza con l’avvio dei lavori di restauro.

Il problema scaturisce dal fatto che una parte del cantiere del ponte è prevista nell’isolotto Pusterla, dove dovrebbe trovare spazio però anche il progetto della centralina idroelettrica, approvato dalla Regione. L’isolotto è in parte di proprietà demaniale e in parte di privati.

Essendo la centralina ritenuta un’opera di interesse pubblico, la ditta ha potuto procedere all’esproprio dei terreni dei privati. Di conseguenza, il Comune non ha più come interlocutori questi privati bensì i promotori della centralina.

Il Comune però nei mesi scorsi ha presentato ricorso proprio contro il progetto della centralina, per cui si trova ora nella condizione di dover chiedere la collaborazione a un’azienda a cui fa la guerra da anni.

Il prefetto ha convocato l’incontro, nel quale cercherà di fare da mediatore tra le parti. L’Amministrazione comunale bassanese proverà a far valere le proprie ragioni puntando sull’importanza del cantiere del ponte.

«Restaurare il Ponte degli Alpini - tuona il sindaco Poletto - ha un interesse pubblico di gran lunga maggiore rispetto alla costruzione di una centralina idroelettrica. Questo incontro serve proprio per scongiurare un eventuale conflitto tra i due cantieri».

Dal canto suo, la ditta conferma la sua disponibilità a collaborare, ma a patto che il Comune non continui a metterle i bastoni tra le ruote.

«Noi avevamo già assicurato di essere favorevoli ad un accordo - afferma il progettista Piercarlo Comacchio - ma poi il Comune ha fatto ricorso contro la centralina. Adesso vedremo cosa emergerà dall’incontro con il prefetto».

Enrico Saretta

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