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Bassano

Ponte degli Alpini
Prima la bonifica
poi il sollevamento

I “piedi” del ponte all’asciutto, a giorni la bonifica bellica
I “piedi” del ponte all’asciutto, a giorni la bonifica bellica
I “piedi” del ponte all’asciutto, a giorni la bonifica bellica
I “piedi” del ponte all’asciutto, a giorni la bonifica bellica

BASSANO. Una nuova bonifica bellica per il Ponte degli Alpini. Sono trascorsi quasi due anni da quando, nell’autunno del 2015, l’alveo del Brenta era stato passato al setaccio l’ultima volta. In quell’occasione, dettata dalla necessità di mettere in sicurezza l’area attorno al monumento, erano state ritrovate decine tra bombe, granate e proiettili di vario calibro.

Sinora, però, non era ancora stata presa sotto esame la zona sotto le stilate, quella dove i lavori per il restauro del ponte sono adesso entrati nel vivo. Ecco quindi che il titolare della Nico Vardanega Costruzioni annuncia l’imminente avvio delle operazioni per la bonifica.

«Salvo imprevisti, la bonifica bellica sarà eseguita la prossima settimana - afferma Giannantonio Vardanega -. Si tratta di un intervento necessario per poter proseguire con il restauro».

A essere interessate dalla bonifica saranno dunque le stilate messe in asciutto sinora. Grazie alle pompe che hanno rimosso gran parte dell’acqua, è ora possibile andare a scovare la presenza di eventuali residuati bellici proprio sotto il ponte. Cosa assai probabile, del resto, considerato che nell’ultima bonifica sono stati ritrovati svariati ordigni, risalenti alla Prima e alla Seconda guerra mondiale, tra i quali un colpo di mortaio.

«Bonificare l’area sotto il Ponte è fondamentale perché proprio qui si svolgeranno i lavori più importanti - sottolinea l’assessore ai lavori pubblici di Bassano Roberto Campagnolo -. Bisogna quindi essere sicuri di non trovare “sorprese”».

Sempre la prossima settimana è previsto un sopralluogo in città da parte del Soprintendente Fabrizio Magani. Sul piatto ci sono ancora diverse questioni d a risolvere, sulle quali il dialogo tra ditta e istituzioni è ancora serrato. In primis, la modalità di sostegno del ponte. Il progetto originario prevede l’inserimento di un ponte bailey all’interno del monumento. Per Vardanega, però, non è questa la soluzione migliore.

«Nella prima fase sicuramente non utilizzeremo il ponte bailey - spiega -. Poi si vedrà. Adesso comunque è fondamentale proseguire le operazioni di puntellamento del monumento».

A tale scopo, sono state posizionate delle impalcature che dal fondo della prima e dalla seconda stilata da est arrivano fino a quasi sotto il monumento. Il passo successivo sarà l’utilizzo di martinetti idraulici per sollevare il ponte là dove ha ceduto ed eliminare le “gobbe” sul piano calpestabile. Tra i punti più delicati sui quali intervenire ci sono poi la trave del Casarotti, profondamente usurata, e i cosiddetti rostri. Per la prima, la soluzione prevista è una sorta di imbragatura metallica. I rostri, invece, saranno valutati uno a uno. Si tratta dei frangicorrente che si trovano in ciascuna stilata e che servono per sostenere i piloti. In totale sono otto (due per stilata). Una volta smontati, per ciascuno di essi si dovrà valutare se sia possibile sistemarli o se debbano essere completamente sostituiti.

Enrico Saretta

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