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Polo museale S. Chiara
Ripartono i cantieri
fermi da più di due anni

L’area nella quale sorgerà il polo museale FOTO CECCONMacchine da cantiere  al lavoro all’ex caserma “Cimberle-Ferrari” CECCON
L’area nella quale sorgerà il polo museale FOTO CECCONMacchine da cantiere al lavoro all’ex caserma “Cimberle-Ferrari” CECCON
L’area nella quale sorgerà il polo museale FOTO CECCONMacchine da cantiere  al lavoro all’ex caserma “Cimberle-Ferrari” CECCON
L’area nella quale sorgerà il polo museale FOTO CECCONMacchine da cantiere al lavoro all’ex caserma “Cimberle-Ferrari” CECCON

Sono ripartiti i lavori per la costruzione del Polo museale Santa Chiara. Ieri i mezzi della ditta Nico Vardanega Costruzioni di Possagno sono entrati in azione nell’area dell’ex caserma Cimberle-Ferrari. Un momento che la città attendeva da quasi due anni e mezzo, da quando l’azienda vincitrice dell’appalto, la Adico Costruzioni di Maser, è fallita nell’ottobre del 2014. Da allora, tutto è rimasto bloccato e invece che con i lavori si è andati avanti a colpi di battaglie giudiziarie, sfociate in una causa tra Comune e Adico che sarà discussa in tribunale a fine gennaio. Nel frattempo, le operazioni sono state affidate alla Vardanega, seconda nella gara d’appalto e aggiudicataria anche del restauro del Ponte degli Alpini.

«Ieri abbiamo iniziato a scavare - afferma il patron della ditta trevigiana, Giannantonio Vardanega -. Quello per il Polo museale Santa Chiara è un cantiere piuttosto complesso, ma ce la faremo».

IL PROGETTO Il piano di lavoro prevede innanzitutto la costruzione delle fondamenta e della prima ala del museo, quella che ospiterà la collezione naturalistica della Fondazione Luca. Si tratta di un progetto da quasi 6 milioni di euro, finanziati dalla fondazione Cariverona. La durata prevista dei lavori è di 660 giorni. Una volta conclusa la prima ala, inizierà la ricerca fondi per il secondo stralcio dell’opera, quello che comprende la parte dedicata al museo dell’Auto e dell’ingegno veneto.

LE PRIME OPERE Trattandosi di un cantiere già avviato, i tecnici della Vardanega hanno dovuto rivedere lo stato dei lavori eseguiti dalla Adico. Dopo alcuni mesi di analisi, ieri sono iniziati gli scavi. In totale, i mezzi della Vardanega hanno scavato circa diecimila metri cubi di terreno. Qui saranno posate le fondamenta per tutto il futuro Polo museale. Allo stesso tempo, la ditta procederà con le opere di sostegno agli edifici che si affacciano sul cantiere.

«Abbiamo dovuto rivedere varie questioni - spiega Giannantonio Vardanega -. In particolare, il posizionamento delle palificate di sostegno, eseguito dalle ditte precedenti. Ovviamente, prendere in mano un cantiere dopo più due anni di stop non è mai semplice, perché bisogna far quadrare le opere eseguite con quelle da svolgere. Si tratta di una struttura molto difficile, ma noi la porteremo a termine».

LE PROSPETTIVE Partiti i lavori, proseguirà ora l’attività di approfondimento del progetto culturale, che si gioverà dei contatti con il Muse di Trento. Quest’ultimo, infatti, è stato individuato dall’Amministrazione come il partner principale per una collaborazione integrata. Prestiti di opere, percorsi condivisi, iniziative in comune: sono alcuni dei termini attraverso i quali si concretizzerà la collaborazione. La partnership comprende anche l’ideazione e la calendarizzazione di attività espositive, didattiche e divulgative per la valorizzazione dei rispettivi patrimoni.

Enrico Saretta

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