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Polizia, piano anti-bullismo
Cassette fuori delle scuole
per denunciare le violenze

Una pattuglia della polizia davanti all’Itis Fermi FOTO CECCONIl bullismo è un fenomeno frequente nell’adolescenza
Una pattuglia della polizia davanti all’Itis Fermi FOTO CECCONIl bullismo è un fenomeno frequente nell’adolescenza
Una pattuglia della polizia davanti all’Itis Fermi FOTO CECCONIl bullismo è un fenomeno frequente nell’adolescenza
Una pattuglia della polizia davanti all’Itis Fermi FOTO CECCONIl bullismo è un fenomeno frequente nell’adolescenza

Studenti e disagio giovanile, a Bassano arrivano le “blue box” della polizia di Stato. Dopo gli allarmanti casi delle ultime settimane, con centinaia di ragazzi che si sono riuniti in prato Santa Caterina per una mega rissa, lo studente che ha dato fuoco ai cipressi del centro studi e la baby gang che ha tenuto in ostaggio un treno per oltre mezz’ora terrorizzando i passeggeri, il vicequestore David De Leo aveva promesso azioni immediate per risolvere gli evidenti segnali di insofferenza giovanile che colpiscono il territorio con sempre maggiore frequenza.

Ed ecco il primo atto: su disposizione del questore di Vicenza, Giuseppe Petronzi, a Bassano stanno per arrivare le “blue box”, ovvero cassette blu, come il colore istituzionale della polizia, che nelle prossime settimane verranno collocate nei luoghi di aggregazione dei giovani, a partire dal Centro studi e dai dintorni delle scuole. L’attività, avviata su scala nazionale, in provincia esordirà proprio sul territorio bassanese. Le blue box potranno raccogliere segnalazioni, anche anonime, suggerimenti o richieste di aiuto da parte dei ragazzi sui temi legati alle questioni giovanili, come bullismo, droga, autolesionismo e violenze di varia natura.

Nel frattempo, solo negli ultimi giorni sei ragazzi hanno contattato il commissariato di via Pecori Girardi per chiedere aiuto o consigli. «I giovani che ci hanno chiamato spesso erano vittime di vessazioni che sconfinavano nel bullismo - spiega De Leo - Il nostro obiettivo è quello di prevenire queste problematiche, intervenendo nell’immediatezza dei fatti, anche mettendo a disposizione sostegni psicologici dedicati, per impedire che quelle che inizialmente appaiono come semplici problematiche sociali possano degenerare in reati legati al disagio giovanile».

Le blue box sono solo l’ultima novità delle diverse attività messe in campo ogni giorno dagli agenti per monitorare la sicurezza nelle zone di aggregazione, pattugliate ogni mattina dalle volanti. Altre verranno attivate nelle prossime settimane, quando in città arriveranno stazioni mobili della polizia, che con modalità che verranno stabilite dalla questura. In base alle esigenze e alla peculiarità delle realtà territoriali, specialisti della Polizia di Stato stazioneranno davanti agli istituti scolastici per un’attività di prevenzione e informazione, non solo nei confronti degli studenti, ma anche di genitori ed insegnanti.

«La presenza di operatori della polizia postale - precisa De Leo - delle Squadre mobili e dell’ufficio minori, con la collaborazione degli psicologi della polizia, verrà replicata anche nei luoghi di aggregazione giovanile. Lavoreremo anche per raccogliere segnalazioni di ampio respiro, che possano esserci utili anche per prevenire episodi come la rissa in prato Santa Caterina, o altri tipi di fenomeno che coinvolgendo ampi gruppi di giovani richiedono modalità di interventi chiaramente differenti».

Oltre a tutto questo nei prossimi giorni verrà fissato un appuntamento con i sindaci dei comuni interessati e i presidi degli istituti scolastici, per attivare insieme un piano di ascolto e sostegno che possa garantire continuità nel tempo, e punti di ascolto e riferimento affidabili e attivi, a cui i giovani possano rivolgersi senza timore e con fiducia».

Francesca Cavedagna

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