«Ho deciso di non ricandidarmi a sindaco di Bassano». La frase è inequivocabile, rompe un’attesa di settimane ed è una bomba in piena regola nelle file del centrosinistra. Ancor più deflagrante dopo che le recenti dichiarazioni delle tre liste di maggioranza - Pd, Più Bassano e Bassano per Tutti - lasciavano intuire la strada spianata verso un Poletto-bis. Invece, Riccardo Poletto, il sindaco giovane, al quale anche gli avversari pronosticavano, nel 2014, un futuro decennale in Amministrazione e poi un possibile seggio in Regione, ha annunciato ieri la fine della propria esperienza tra un anno. «La mia decisione – ha aggiunto – è dettata da motivi personali e familiari, legata anche alla mia salute e al benessere dei miei cari. Non c’è nessuna ragione politica dietro alla scelta di non presentarmi alle prossime elezioni. Essere sindaco di una città come Bassano è straordinariamente gratificante, ti porta a metterti in gioco con tutto te stesso e ti insegna un sacco di cose, però…». Però lo stress si fa sentire e quattro anni vissuti sotto i riflettori «in un’epoca in cui il dibattito politico si è incattivito» possono mettere alla prova chiunque, «anche se le difficoltà e le prospettive non rosee sarebbero uno stimolo a continuare a darsi da fare». Poletto ieri ha ufficializzato la propria decisione di fronte alla quasi totalità della Giunta (assenti giustificati gli assessori Bertoncello e Cunico), ai consiglieri di Bassano per Tutti e ai tre rappresentanti del Pd: il presidente del consiglio comunale Carlo Ferraro, il consigliere Alessandro Faccio e il segretario Luigi Tasca. Una decisione che, a giudicare dai silenzi e dalle espressioni della pattuglia che lo accompagnava, è ancora tutta da digerire. Anzi qualcuno, come Tasca e Ferraro, ha lasciato aperto uno spiraglio per un ritorno del sindaco sui propri passi. A questo punto, però, un’eventuale retromarcia avrebbe del clamoroso. «Rinunciare a candidarmi – ha ripreso Poletto – non significa rinunciare alla politica. Ho comunicato per tempo la mia scelta, in modo che la nostra maggioranza potesse organizzarsi, e resto a disposizione. Qualunque cosa tra un anno mi sarà chiesta di fare, la farò con spirito di servizio e per il bene della nostra coalizione. Non è importante il volto del candidato sui manifesti, è importante che prosegua il progetto di città che il centrosinistra ha concepito. Io garantisco il massimo impegno fino alla conclusione del mio mandato». Per la coalizione progressista è urgente sciogliere il nodo del candidato sindaco, rispetto al quale l’attuale primo cittadino si è concesso una battuta: «Ho un fratello gemello, ma non è interessato». E nel 2019 sembra si chiuderà anche l’esperienza dei due assessori esterni, Angelo Vernillo al bilancio e Linda Munari all’urbanistica. «Quattro anni con il sindaco – ha dichiarato la seconda, emozionata – mi hanno insegnato la passione per la politica. Resterà, anche se con ogni probabilità in futuro mi dedicherò ad altro». •