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Piove dentro il Ponte rimasto senza coperture Ora Vardanega rischia

Le ampie fessure del soffittoPavimento allagato e pedoni costretti a usare l’ombrelloIl Ponte degli Alpini ieri sotto la pioggia:  visibile uno dei tratti del tetto non più coperti dalle guaine CECCON
Le ampie fessure del soffittoPavimento allagato e pedoni costretti a usare l’ombrelloIl Ponte degli Alpini ieri sotto la pioggia: visibile uno dei tratti del tetto non più coperti dalle guaine CECCON
Le ampie fessure del soffittoPavimento allagato e pedoni costretti a usare l’ombrelloIl Ponte degli Alpini ieri sotto la pioggia:  visibile uno dei tratti del tetto non più coperti dalle guaine CECCON
Le ampie fessure del soffittoPavimento allagato e pedoni costretti a usare l’ombrelloIl Ponte degli Alpini ieri sotto la pioggia: visibile uno dei tratti del tetto non più coperti dalle guaine CECCON

Enrico Saretta La goccia che fa traboccare il Ponte. Quando oramai sul caso del Ponte degli Alpini sembrava di averle viste davvero tutte, un nuovo capitolo ieri è arrivato ad arricchire quest’odissea tutta bassanese. Per quasi tutto il giorno è continuato a piovere dentro il monumento. E ora l’Amministrazione lancia un nuovo ultimatum all’impresa Vardanega: le concede ancora la prossima finestra invernale per dimostrare di essere in grado di procedere con i lavori. Altrimenti si arriverà alla risoluzione del contratto. La pioggia all’interno è il risultato dell’assenza della guaina protettiva sul tetto, volata via in seguito al vento e alle precipitazioni di metà novembre. Da allora non è più stata ripristinata e quindi la parte centrale del ponte, anche a causa dell’assenza dei coppi, subisce infiltrazioni. Ieri i bassanesi hanno dovuto attraversare il ponte con l’ombrello. Bastava alzare lo sguardo al soffitto, del resto, per rendersi conto della situazione. Diverse fessure si aprivano sul tetto, lasciando filtrare le gocce d’acqua. Gli effetti si sono visti presto. Una grossa pozzanghera accoglieva i passanti proprio al centro della pavimentazione. Tra lo sconcerto generale, l’Amministrazione ha chiesto alla ditta Vardanega di rientrare nei ranghi e di sistemare immediatamente il soffitto. Dall’Ufficio tecnico è partita una tempesta di telefonate al titolare dell’azienda, Giannantonio Vardanega. Letteralmente su tutte le furie l’assessore ai lavori pubblici Roberto Campagnolo. «Da quanto è saltata la guaina abbiamo sensibilizzato giornalmente la ditta affinché la sistemasse - tuona -. Le telefonate e le lettere sono state all’ordine del giorno. Il problema è che noi non saremmo comunque potuti intervenire, perché i lavori competono esclusivamente all’impresa. Più di spingere la Vardanega ad agire non potevamo fare: li abbiamo sollecitati in tutti i modi. Non nascondo che questo comportamento da parte della ditta di Possagno ci sta facendo arrabbiare sul serio». Sconcertati anche i bassanesi: sia quelli che ieri passavano sul ponte, e che affondando nelle pozzanghere non hanno nascosto il disappunto al grido di «vergogna», sia il popolo dei social network. Ora la ditta assicura che a breve interverrà. In attesa che la copertura venga sistemata e che i lavori ripartano, sul ponte però continua a piovere. E piove pure sui legni storici, sulle tavole provvisorie e su un progetto di restauro che fino a oggi non è mai partito davvero. Dura anche la presa di posizione del sindaco Riccardo Poletto. «È bastato un po’ di vento per scoperchiare le guaine e la ditta non ha ancora ripristinato la situazione, nonostante i nostri continui solleciti - attacca -. Non vedo il livello di consapevolezza necessaria da parte dell’azienda per affrontare questo cantiere. Nella prossima finestra invernale la Vardanega si giocherà tutto. Spero che riesca a sciogliere i nostri dubbi». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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