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Patto civico beffa
Il Comune non paga
gli sconti ai baristi

Avventori all’aperto in pieno centro nella bella stagione. CECCON
Avventori all’aperto in pieno centro nella bella stagione. CECCON
Avventori all’aperto in pieno centro nella bella stagione. CECCON
Avventori all’aperto in pieno centro nella bella stagione. CECCON

“Sbloccate lo sconto sul plateatico del 2016 o non firmeremo il Patto civico 2017”. I commercianti scendono sul piede di guerra e minacciano di stracciare gli accordi se il Comune non pagherà le somme pattuite ai locali che hanno aderito al regolamento antidegrado dello scorso anno.

“Gli esercizi del centro che hanno detto sì all’intesa per il 2016 – precisa il presidente della Confcommercio, Alberto Borriero – hanno ricevuto in cambio la promessa di uno sconto del dieci per cento sul costo del plateatico. Sconto che si dovrebbe tradurre per ogni aderente, nella restituzione di 500 euro”. E’ passato quasi un anno e la restituzione non c’è stata. Così la categoria ha avvertito ufficialmente il Comune: non sarà firmato alcun patto per il 2017 se prima non verranno regolate le pendenze.

“I locali interessati alla restituzione delle somme sono una dozzina – riprende Borriero -. All’appello mancano quindi circa seimila euro di rimborsi che il Comune, a quanto ci risulta, non ha ancora messo a bilancio. Non chiediamo di avere, adesso, le banconote in mano, ma almeno una delibera ci sembra doverosa. Ci vuole tanto per mettere nero su bianco l'intenzione di procedere con il pagamento e fissare dei termini certi?”.

Quanto all’accredito del rimborso, secondo il portavoce dei commercianti potrebbe trattarsi anche di un credito d’imposta di cui usufruire l’anno successivo al patto.

“Se il Comune ha difficoltà a restituire le somme in contanti – evidenzia Borriero – possiamo ragionare su sistemi diversi. Potrebbe trattarsi anche di uno sconto sulle tasse. In questo modo, per l’anno successivo al patto, le somme verrebbero scomputate dalle tasse e le somme resterebbero nella disponibilità degli esercenti. Il meccanismo del credito non ci dispiace perché permetterebbe di saltare un passaggio burocratico”.

Il fastidio, precisa il presidente della categoria, è dovuto anche al fatto che invece i baristi multati per aver violato i regolamenti comunali hanno già dovuto pagare la sanzione. La stessa celerità non c’è stata, quando a pagare doveva essere il Comune.

“Chi ha fatto ascoltare musica ad alto volume oltre gli orari consentiti – riprende Borriero -, si è visto notificare il verbale e la sanzione. Nel giro di pochi giorni si è presentato in banca e ha pagato la somma dovuta. Essere multati non fa piacere, ma non ci sono state proteste da parte dei sanzionati. Allo stesso modo, vorremmo che l’Amministrazione ci facesse avere quanto ha promesso senza allungare i tempi a dismisura”.

Tutto questo per ragioni di equità. Nulla da eccepire, invece, da parte dei commercianti, sulla bontà del Patto. “L’accordo è costruito bene e serve a far vivere meglio tutti: residenti ed esercenti – chiude Borriero -. La nostra critica, quindi, non è rivolta né agli uffici comunali, né alla polizia locale che ha fatto bene il proprio lavoro, anche sul fronte della sicurezza. Vorremmo solo che la politica cittadina, dopo i nostri richiami, si desse finalmente da fare per mantenere in tempi ragionevoli quanto ha promesso”.

Lorenzo Parolin

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