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Ospedale, Vernillo lancia una raccolta di firme Pavan: «No allarmismi»

Angelo VernilloL’ingresso di Oncologia del San Bassiano, uno dei reparti più a rischio di  ridimensionamenti
Angelo VernilloL’ingresso di Oncologia del San Bassiano, uno dei reparti più a rischio di ridimensionamenti
Angelo VernilloL’ingresso di Oncologia del San Bassiano, uno dei reparti più a rischio di  ridimensionamenti
Angelo VernilloL’ingresso di Oncologia del San Bassiano, uno dei reparti più a rischio di ridimensionamenti

«Al presidente Luca Zaia, all’assessore Manuela Lanzarin e al consigliere Nicola Finco chiediamo di ascoltare i sindaci del territorio e di impegnarsi concretamente per tagliare gli sprechi, non i servizi». È l’incipit della raccolta firme lanciata in prima persona dal candidato sindaco Angelo Vernillo e da tutto il centrosinistra bassanese. Il mondo politico locale e la cittadinanza sono in fermento per le annunciate modifiche all’organizzazione dei reparti tra l’ospedale San Bassiano e quello di Santorso. Modifiche che per il momento sono in fase di studio nelle schede ospedaliere e che dovranno essere valutate ed eventualmente cambiate. Per Bassano preoccupano in particolare le sorti di Oncologia ed Emodinamica: per la prima è previsto il solo primariato a Santorso mentre per la seconda sparirebbe da Bassano il servizio d’urgenza h24, presente invece a Santorso: al San Bassiano sarebbe coperto soltanto in orario diurno. Previste a Bassano anche riduzioni di posti letto (da 402 a 368), mentre a Santorso nasceranno reparti nuovi di zecca, come quello di Chirurgia senologica. Tutti elementi che hanno contribuito a creare non poco allarme nel territorio. Il candidato sindaco del centrosinistra Vernillo ci va giù duro e questa volta si schiera in prima linea. «Ci stanno “svuotando” l’ospedale - attacca -. Le esigenze di razionalizzare il servizio non possono andare a discapito della salute dei cittadini. È grave in particolare quello che potrebbe accadere al reparto di Oncologia, privato del primariato. Se questo è il cambiamento che ci aspetta nel 2019, mi opporrò con tutte le mie forze. Non possiamo permettere che prenda avvio un simile declassamento». Ecco quindi che Vernillo ha fatto scattare una mobilitazione popolare con una petizione, per il momento online, sul portale Change.org: «L’ospedale San Bassiano non si taglia». Che ha avuto successo: ieri sera era già stata sfondata la quota di 1700 adesioni. «Oltre alla petizione online, organizzeremo banchetti per le firme anche all’ospedale e in città - prosegue Vernillo -. Dopodiché le porteremo al presidente Zaia, per presentargli le istanze del nostro territorio. Il San Bassiano non si tocca». Più attendista, invece, la posizione della candidata del centrodestra, la leghista Elena Pavan. Che invita alla prudenza e ad attendere l’approvazione definitiva delle schede ospedaliere. «E’ noto che le schede non sono definitive, ma una proposta dei tecnici - afferma -. Ora la palla passa alla politica e si apre la fase delle audizioni in Regione, dove sarà possibile apportare delle migliorie». Secondo Pavan, inoltre, bisogna valutare innanzitutto se la nuova organizzazione studiata dalla Regione apporterebbe delle modifiche effettive e in negativo al servizio ai pazienti. «È necessario innanzitutto capire se per i malati cambierà qualcosa - sottolinea -: se la qualità delle cure sarà mantenuta non vedo il motivo di creare allarmismi. Ovviamente, però, se ci dovesse essere il sentore di modifiche sulla qualità dei servizi al San Bassiano prenderemo posizione con chi di dovere». Sul caso, proprio questa settimana è previsto anche un incontro tra i sindaci del Bassanese e l’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin. •

Enrico Saretta

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