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Omaggio ai militi ignoti
e ai “Ragazzi del ’99”

Un momento della cerimonia al monumento ai Ragazzi del ’99
Un momento della cerimonia al monumento ai Ragazzi del ’99
Un momento della cerimonia al monumento ai Ragazzi del ’99
Un momento della cerimonia al monumento ai Ragazzi del ’99

In cima Grappa gli onori ai Militi ignoti, a Bassano il ricordo dei Ragazzi del 99. Doppio appuntamento quest’anno per commemorare il 4 novembre, giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate. Sulla cima, infatti, l’altro giorno si è svolta la cerimonia di tumulazione delle spoglie dei quattro militari restituiti dal massiccio nell’ultimo periodo. Due sono stati ritrovati sul Col Dell’Orso, in Comune di Paderno, un altro sul versante di Seren, mentre il quarto è stato rinvenuto in località Finestron, in Comune di Cismon. Le piccole urne avvolte dal Tricolore sono state tumulate nelle cripte. Ora le spoglie riposano assieme a quelle dei 23 mila militari custodite nel Sacrario.

Tra loro, ci sono anche i ragazzi della leva del 1899, giovanissimi che ieri sono stati ricordati in città proprio sotto il “loro” monumento, quello costruito in parco Santa Caterina negli anni ‘70 e che ora è stato tirato a lucido grazie all’impegno di alpini e fanti. Squadre di volontari si sono messe all’opera per ripulire il monumento e sistemarlo nelle parti danneggiate dall’usura del tempo. La cerimonia ha visto la partecipazione, oltre che delle associazioni combattentistiche, anche di tutti i rappresentanti delle forze dell’ordine cittadine. Presenti il sindaco Riccardo Poletto, la senatrice del Pd Rosanna Filippin e l’europarlamentare Mara Bizzotto. Non poteva mancare il senatore Pietro Fabris, sindaco di Bassano all’epoca della costruzione del monumento. Proprio lui ha ricordato la genesi dell’opera. Un’opera il cui alto valore simbolico trova tutti concordi e che deve fungere da monito anche alle nuove generazioni. Per questo il presidente provinciale dei fanti, Manuele Bozzetto, ha parlato dei giovani d’oggi, partendo dalla maxirissa che poco tempo fa ha visto protagonisti nel parco centinaia di ragazzini, molti appena maggiorenni. «Questo luogo è stato profanato da ragazzi che non hanno trovato niente di meglio da fare che picchiarsi, fomentati dal tam tam sui social - ha detto -. I giovani devono capire che il mondo dei social non è la realtà, non è la Storia, e noi adulti dobbiamo interrogarci sul nostro ruolo di educatori». Il presidente degli alpini Giuseppe Rugolo ha ricordato infine l’enorme sacrifico dei giovani della Grande guerra, grazie ai quali i loro coetanei di oggi possono vivere liberi.

Enrico Saretta

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