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Mussolente

Oltre duemila
in marcia
tra castagni e olivi

Anche il vicesindaco in tuta
Anche il vicesindaco in tuta
La marcia a Mussolente (Ceccon)

MUSSOLENTE.  Di corsa o a passo regolare, da soli o in coppia, oppure con gli amici. A Mussolente, ieri mattina, oltre 2 mila podisti e si sono avventurati tra boschi e colline, lungo gli itinerari tracciati in occasione della 43ma edizione della marcia “Passeggiamo tra castagni e olivi- 7° Memorial Lino Sbrissa”. Un appuntamento che è ormai diventato un grande classico del calendario Fiasp e che ogni anno, la prima domenica d'ottobre, richiama in paese frotte di camminatori o runner: giovani e meno giovani, atleti ma anche semplici appassionati e famiglie con bambini.

La manifestazione, valida per tutti i concorsi Fiasp e per i trofei Piede Alato e Donne podiste, è da sempre organizzata dalla Pro loco misquilese con il patrocinio del Comune, della Provincia, della Regione e del Consorzio Pro Loco Valbrenta.

«Anche stavolta è andata molto bene – commentano Sonia Bosa, dello staff, e Ondina Facchinello, presidentessa della Pro - Abbiamo contato oltre 2 mila presenze, qualche centinaio in più rispetto alla passata edizione. Presenti anche un'ottantina di ragazzi delle scuole elementari con le loro famiglie». Venticinque i gruppi riconosciuti dalla federazione: quello di Santa Croce era il più numeroso, con 104 componenti. La squadra di Borso era invece formata da 47 marciatori, i Podisti Novesi si sono presentati al via in 45. Buona anche la partecipazione del gruppo marciatori di Rossano (40 iscritti) e dei Leprotti Povesi (35).

I quattro anelli proposti ai marciatori (da 4, da 8, da 12 e un altro da 21 chilometri) si sono sviluppati tra i colli e boschi del territorio comunale e hanno permesso ai partecipanti di scoprire siti di straordinaria bellezza e di grande valore paesaggistico e naturalistico. I due percorsi più impegnativi hanno inoltre condotto i marciatori su uno dei “sentieri” della Grande Guerra: sulle colline ai confini con Liedolo di San Zenone sono infatti ancora visibili i resti di una trincea del conflitto '15-'18.

Caterina Zarpellon

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